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Area di risulta, il sindaco risponde a tutte le critiche: "Il verde non si toglie da dove non c'è e noi lo metteremo: avremo tutto e pubblico"

Il primo cittadino interviene nel consiglio comunale straordinario e ribadisce a tutti i presenti perché la sede unica va fatta nell'area di risulta dove, è tornato a ribadire, il parco centrale non verrebbe toccato: "Dopo 50 anni diamo risposte che nessuno è riuscito a dare senza ricorrere alla 'riffa' dei terreni privati"

Non si può togliere dove il verde non c'è e l'intenzione è quella di metterlo “e di corsa”, così come fatto in città come Milano dove la sede della Regione si trova in centro, offre servizi e intorno ha un parco fruito dai cittadini. Cittadini che non sono gli “alcuni” che propongono soluzioni, ma quelli che si esprimono con un voto chiaro che decide chi la città la governa con il consiglio comunale chiamato a fare sintesi ed il sindaco ad applicare ciò che da esso viene approvato con i referendum consultivi che sì, possono essere fatti, ma che restano consultivi e dunque non applicabili come avvenuto con il piano traffico proposto dal centrosinistra cui pure risposero “mi sembra circa 22mila cittadini”. Il tutto con il corollario di fare un'opera totalmente pubblica che porti ad avere un parco, i parcheggi e la sede unica della Regione senza “la riffa” dell'acquisizione di terreni privati per avere uno spazio che sia capace di ospitarla alla luce del fatto che di altri altrettanto grandi in disponibilità dell'amministrazione non ce ne sono. Terreni privati che “aumentano di valore in un attimo. Facciamo un'opera tutta pubblica e saremo tutti più tranquilli. E' ora di fare sintesi di tutto quello che in 50 anni si è cercato di fare in questa città e che non si è mai fatto”.

E' una vera e propria arringa quella del sindaco Carlo Masci fatta in apertura del consiglio comunale straordinario sull'area di risulta e alla stampa a margine della stessa. Un'arringa con cui, punto per punto, risponde a tutti coloro che hanno sollevato critiche senza fare neanche un nome. I messaggi però arrivano forti e chiari a cominciare da quella “colata di cemento” che chi si oppone dice sarà il palazzo della Regione dentro il verde previsto e che invece, ha ribadito il sindaco, occuperà uno spazio destinato comunque all'edilizia ma privata, senza nulla togliere al parco centrale “che da sempre è stato previsto”.

“Pubblico” nelle sue parole è un termine ricorrente a voler sottolineare come tra i pregi del progetto che l'amministrazione intende di portare avanti vi sia proprio quello di realizzare tutto in capo agli enti che amministrano città e regione senza dunque fare ricorso al privato come nel caso de La City, citata nel suo discorso, con cui si puntava a realizzare il palazzo della Regione in periferia e che prevedeva “ampi spazi e una zona facilmente raggiungibile nell'accordo con il privato. Condizioni che evidentemente non potevano essere soddisfatte perché l'unica area possibile è quella dell'area di risulta. Per anni si è rincorso l'intervento pubblico sia per il palazzo della Regione che per l'are di risulta e questa rincorsa è fallita su tutti i fronti”, ha chiosato il sindaco.

Alle associazioni ambientaliste la risposta è stata ribadita: dal punto di vista di chi amministra la città avere la sede in centro significherà ridurre il traffico veicolare vista l'adiacenza alla stazione ferroviaria. “Non si toglie il verde perché il verde oggi nell'area di risulta non c'è. Io lo voglio realizzare e di corsa. E' un parco di 6 ettari e mezzo da sempre previsto e mi auguro – ha aggiunto – di non dover aspettare altri 35 anni e vedere altre due generazioni che lo aspettano e che invece vedono lamiere e asfalto. Per questo è iniziata la caratterizzazione per la bonifica e per questo a breve andrà in gara il parcheggio dell'area sud”. “Il palazzo della Regione – prosegue Masci – dovrà ovviamente avere caratteristiche funzionali e complementari al parco che ci sarà. Ci sono tutte le condizioni per fare una grande opera pubblica tutta pescarese e abruzzese”.

“Noi parliamo alla città, parliamo con tutti - ha detto ancora rispondendo a chi accusa l'amministrazione di chiusura e sottolineando che oggi si è in aula per il consiglio straordinario -. Qui mi sembra che vengano singoli cittadini in ogni situazione proponendo situazioni come se fossero tutti i cittadini. Poi ci sono quelli i cittadini li rappresentano attraverso legittime votazioni. Il consiglio comunale è il luogo della sintesi politica delle diverse posizioni che poi il sindaco attua”, ha precisato. “mi sembra che ci sia un accanimento per motivi ideologici e io non voglio pensare – ha concluso Masci – che ci sia accanimento contro la città per fare qualcosa nei confronti di chi lo sta facendo. Per 35 anni si sono cercate soluzioni per l'area di risulta. La Regione aspetta da 50 anni la sede della regione. Abbiamo trovato questa sintesi: realizzare il grande parco centrale, i parcheggi e il palazzo dell'ente. Siamo contenti di fare un'operazione tutta pubblica dando tutto quello che serve alla città”.

Il consiglio straordinario prosegue e sono tanti i rappresentanti delle associazioni intervenuti. Per primo Massimo Palladini presidente della sezione pescarese di Italia Nostra. Tutti hanno ribadito il “no” al progetto attuale con il presidente di PescaraBici Catania che ha annunciato la nascita di una consulta delle associazioni e Augusto De Sanctis, voce del Forum H2O che ha invece sottolineato come il "no" si era già dato al progetto degli edifici pubblici e come dalle carte risulti che al parco centrale sarebbero stati in realtà tolti in realtà 10mila metri quadrati con la realizzazione comunque di un palazzo sia pure esso pubblico. Palazzo che resta comunque, ha sottolineato, una priorità purché non realizzata nell'area di risulta dove di verde le associazioni ne vogliono ancora di più.

In sala anche il senatore Pd Luciano D'Alfonso che aveva annunciato la partecipazione e il suo intervento e che si è detto convinto che una convergenza sia possibile e che il palazzo della Regione potrebbe essere realizzato proprio in quella City pensata dal centrodestra. Ad intervenire anche il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri che ha rivendicato il valore di un'opera che riqualificherà la città: "l'opera che è partita grazie ai fondi ereditati dalla precedente giunta regionele è la più grande opera ambientale che sia mai stata fatta a Pescara: la bonifica di otto ettari su 13 e questa è la prima grande verità", ha detto rivendicando la scelta di fare un'opera pubblica in quello spazio.

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