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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Appalti, dopo il richiamo dell'Anac il Pd chiede chiarezza a sindaco e assessori: "Inutile buttare la polvere sotto il tappeto"

I consiglieri comunali tornano a chiedere una commissione speciale d'indagine e a chi guida l'amministrazione chiede spiegazioni chiari sul sostegno dato all'ex dirigente travolto dall'inchiesta Tana delle Tigri e sul perché, nonostante i rilievi fatti nel tempo da opposizioni, associazioni e comitati, non si sia intervenuto

“Il richiamo dell’Anac impone ora riposte precise da parte del sindaco e dei suoi assessori”. A chiederlo sono i consiglieri comunale del Pd Piero Giampietro (capogruppo), Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti e Giovanni Di Iacovo a seguito di quanto emerso dalla lettera dell'Autorità nazionale anticorruzione sugli appalti gestiti dall'attuale amministrazione comunale tra il 2021 e i primi sei mesi del 2023: l'87,5 per cento, scrive l'Anac, siano stati affidati in modo diretto e sempre alle stesse ditte. Sotto la lente d'ingrandimento sono finiti 289 appalti: 86 del 2020, 91 del 2021 e 112 del 2022 cui se ne aggiungono 9 del 2023.

Una lettera arrivata a seguito dell'esposto fatto all'Autorità dal consigliere regionale Antonio Blasioli (Pd) che a gennaio aveva riferito della prima risposta ricevuta. Risposta in cui l'Anac parlava di “violazioni al principio di rotazione”.

“Perché – chiedono quindi i consiglieri comunali del Pd non hanno mosso un dito nei confronti del super dirigente che hanno scelto, che ha potuto continuare ad operare indisturbato nonostante le decine di rilievi che arrivavano in Comune da opposizione, associazioni, comitati e semplici cittadini?”. Il riferimento è ancora una volta all'ex dirigente ai Lavori pubblici Fabrizio Trisi travolto dall'inchiesta Tana delle Tigri.

“Come è possibile che, mentre altri dirigenti sono stati addirittura sottoposti a procedimento disciplinare su richiesta di altri assessori, il dirigente Trisi abbia potuto assumere così tanto potere dentro il Palazzo di Città, nonostante non fosse di ruolo ma di nomina fiduciaria?”, incalzano. Un tema questo che fu portato anche all'indomani degli arresti avvenuti proprio nell'ambito dell'inchiesta, avevano portato in consiglio comunale.

“E perché – denunciano ancora i consiglieri Pd - nessuno dal vertice politico ha ritenuto di chiedere spiegazioni, arrivando addirittura a ringraziarlo per il lavoro svolto quando ha rassegnato le dimissioni a poche ore dall’arresto? É inutile provare a buttare la polvere sotto al tappeto. L’architetto Trisi è stato scelto direttamente dal sindaco e dalla sua maggioranza perché di fiducia, ha governato i lavori pubblici, le manutenzioni e lo sport con un ruolo effettivo da plenipotenziario, ha addirittura replicato alle opposizioni come se fosse un esponente politico: ora arrivano i rilievi dell’Anac. É l’ora per il centrodestra di dare risposte, di spiegare, di scegliere la trasparenza sul caso Trisi”.

“A questo punto, di votare la nostra richiesta di istituire una commissione speciale di indagine sulle opere pubbliche sottoposte al suo coordinamento”, concludono rilanciando la proposta di delibera illustrata nei giorni scorsi insieme al candidato sindaco Carlo Costantini con cui chiedono l'istituzione di una commissione d'indagine all'interno del consiglio comunale per vagliare tutti gli appalti passati per le mani dell'ex dirigente a cominciare da quella viale Marconi a seguito del cui collaudo finalmente arrivato, sarebbe emerso un credito dell'ente nei confronti della ditta di oltre 270mila euro per lavori promessi e non realizzati o altri fatti male.

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