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Antonio Razzi incontra Assad e si fa un selfie insieme a lui

Il senatore abruzzese è stato in Siria per fare visita al presidente in veste di Segretario della Commissione Affari Esteri ed emigrazione: "Dalle mie parti si dice: "Chi vuole va e chi non vuole manda". Il fatto è che qui nessuno va e nessuno manda"

Il senatore abruzzese Antonio Razzi, si sa, è un personaggio vulcanico, dalle mille idee. L'ultima in ordine di tempo riguarda la sua visita, in veste di Segretario della Commissione Affari Esteri ed emigrazione, ad Assad, presidente della Siria. Al termine dell'incontro, i due si sono fatti un selfie che Razzi ha poi postato sui social, scatenando non poche polemiche.

Oggi il senatore si giustifica così: "Sono andato in Siria perché, se nessuno ci va, la Siria non viene da te. Ho rischiato molto. Il viaggio è stato vivamente sconsigliato sia dal Presidente del Senato, sia dalla Farnesina. Sono stato imprudente perché io ha una moglie che amo, due figli e due nipoti. Eppure, è stato più forte di me. Assad è Assad, ma dietro quella immagine ci deve essere un essere umano. Non è solo un principio evangelico, si tratta di avere la volontà di chedere, parlare, cercare di capire. Obama ha fallito perché non ha fatto altro che aspettare, aspettare. L'Europa, tranne i primissimi momenti della crisi, poi non è stata all'altezza di prendere alcuna iniziativa".

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