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Entro metà gennaio il progetto per l'abbattimento del Ferro di cavallo: i primi dettagli sulle nuove palazzine

Lo ha reso noto il presidente del consiglio regionale Sospiri a margine della riunione che si è tenuta oggi. A metà gennaio anche il via all'appalto per la demolizione delle tre palazzine in via Lago di Borgiano

Entro metà gennaio sarà pronto il progetto definitivo di demolizione del Ferro di cavallo e della ricostruzione del nuovo piano urbanistico della zona. Lo ha fatto sapere il presidente del consiglio regionale Sospiri, a margine della riunione che si è tenuta oggi sull'argomento assieme al governatore Marco Marsilio, al sindaco Carlo Masci accompagnato dall’assessore alla Politica della casa Isabella Del Trecco, al dirigente architetto Michele Lepore, al consigliere regionale Guerino Testa, al dirigente regionale Pierpaolo Pescara, al presidente dell’Ater di Pescara Mario Lattanzio con la struttura tecnica e con l’architetto Alfredo D’Ercole che si è aggiudicato l’avviso per la progettazione del futuro volto dell’attuale area del Ferro di Cavallo.

Inoltre, sempre entro gennaio sarà fatta partire la gara d'appalto per la demolizione dei tre palazzi inagibili in via Lago di Borgiano, e anche qui ci sarà una ricostruzione che terrà conto delle mutate esigenze sociali e del quartiere, soprattutto in tempo di Covid 19.

Per il Ferro di cavallo, saranno usati i fondi dell'eco sisma bonus, con tutto l'iter che dovrà essere concluso entro il 30 giugno 2022:

Abbatteremo 120 appartamenti, ne ricostruiremo 74, di cui 54 nella stessa area del Ferro di cavallo, altri 20 l’Ater li realizzerà, con una seconda procedura, su un altro terreno di sua proprietà in via Cetteo Ciglia dove verrà trasferita parte della cubatura.

Al posto del Ferro di cavallo resterà un vuoto e qui entra in gioco la progettazione-propositiva Comune-Regione per verificare cosa vogliamo realizzare in quel vuoto, che siano piazze o strutture sportive, garantendo sempre il principio della trasparenza, ovvero non dovrà più esserci un ‘fronte’ e un ‘retro’ dei palazzi, il grande errore progettuale che, a suo tempo ha partorito il problema sociale e le tensioni dello stesso ferro di cavallo.

In più ora dobbiamo anche individuare le famiglie che oggi abitano nel complesso e che hanno effettivamente diritto a un alloggio e che l’avranno, in tal senso ora andremo a selezionare gli appartamenti che dobbiamo subito rendere strutturalmente disponibili e agibili per avviare i trasferimenti, fondamentali per consentire la demolizione.

Le nuove realizzazioni terranno conto delle mutate esigenze sociali e del Covid 19, realizzando alloggi con balcone che consentono una socialità limitata. Nell'area del Ferro di Cavallo si pensa ad un unico edificio che svilupperà 54 appartamenti con piano interrato che ospiterà servizi e spazi comuni, e 5 piani fuori terra.

Trenta appartamenti saranno di 60 metri quadrati, 24 alloggi di 45 metri quadrati, oltre alle pertinenze, tutti connessi alla rete; per spazi comuni si intendono aree di co-working da affidare ingestione, o anche uffici per l’Ater, per la polizia municipale, per il Comune, in modo da garantire servizi decentrati in loco per la popolazione e da far vivere quell’edificio anche di giorno.

Altri 20 alloggi saranno invece realizzati in via Cetteo Ciglia. La procedura prevede un bando comunitario, dunque pubblicazione sulla Gazzetta europea, noi partiremo subito con un preavviso pre- informativo per ridurre i tempi di gara a 80 giorni”.

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