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Recupero pineta Dannunziana, le associazioni Gufi e Sirf offrono collaborazione al Comune

Una offerta di collaborazione scientifica a titolo gratuito per la riqualificazione e il restauro della riserva naturale è stata proposta

Una "offerta di collaborazione scientifica a titolo gratuito per la riqualificazione e il restauro della riserva naturale pineta Dannunziana" gravemente danneggiata dall'incendio dello scorso primo agosto.
A proporla al sindaco di Pescara Carlo Masci sono il gruppo unitario per le foreste italiane (Gufi) e la società italiana di restauro forestale (Sirf).

Nella lettera inviata al sindaco - firmata dal biologo Giovanni Damiani, già direttore tecnico di Arta Abruzzo e ancora prima assessore regionale all'Ambiente - si ricorda che tra i componenti delle Associazioni vi sono Francesco Spada dell'Università di Roma (attualmente Università di Uppsala) e Franco Tassi, presidente del Centro Parchi Internazionale, che "conoscono la Pineta perché chiamati nel 1975 dall'Amministrazione comunale a svolgere valutazioni sull'area verde in fase di acquisizione, all'interno di un gruppo di esperti".

E poi Bartolomeo Schirone dell'università della Tuscia- Viterbo, che ha condotto studi e ricerche, anche archivistiche, insieme allo stesso Damiani, nonché "caratterizzazione del Dna del Pinus halepensis pescarese e di quelli delle Città contermini, confrontandoli con i pini della stessa specie italiani e balcanici". E ancora Kevin Cianfaglione dell'università della Lorena, Franco Pedrotti, botanico di fama internazionale, Silvano Landi, già direttore della scuola nazionale forestale del Corpo forestale ed esperto di incendi boschivi, Alessandro Bottacci, attuale direttore del parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e Monte Falterona e Campigna.

"Sicuramente", si legge ancora nella lettera, "dopo lo sciagurato evento si pone il tema del restauro ecologico-ambientale per riportare la Riserva all'antico splendore e anche migliorarla, per questo occorre una pianificazione condotta da una équipe multidisciplinare al massimo livello, adeguato all'importanza di questo residuo dell'antica foresta litoranea che interessava pressoché per intero la costa adriatica".

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