rotate-mobile
energia

Earth Hour 2012: Abruzzo vicino al 50% per l'energia rinnovabile

Criticità maggiori su trasporti e efficienza nei consumi domestici ed industriali non elettrici. Vicino l'obiettivo del 50% da rinnovabili in questo settore

Per concentrare l'attenzione sul risparmio e sull'efficienza il WWF organizza anche nel 2012 l'evento globale Earth Hour che si terrà il 31 marzo. Tutti, cittadini, aziende ed amministrazioni pubbliche, possono partecipare all'evento spegnendo per un'ora le luci: in Abruzzo stanno già aderendo decine di Comuni. Nel frattempo il WWF non si esenta dal mettere insieme un pò di dati per comprendere quali sono le politiche da adottare in fatto ambientale.

Un modo per progredire, sottolinea il WWf, non è solo produrre, ma anche limitare la sovrapproduzione di energia ed incentivare il risparmio privato. La produzione di energie rinnovabili in Abruzzo sfiora il 50%. Un traguardo insperato per la maggior parte dei sostenitori delle energie rinnovabili che accende la speranza soprattutto in vista di quelli che sono i punti deboli sulla politica ambientale della nostra regione.

La Regione Abruzzo è autosufficiente per quanto riguarda la produzione elettrica, ma il problema energetico non va ridotto solo al settore della produzione di energia elettrica poiché in Abruzzo solo 1/4 delle fonti fossili, il cui uso produce gas-serra, è impiegato per produrre questa energia. L'energia elettrica corrisponde al 38% - 40% dell'energia complessiva in gioco. I dati sono stati rilevati dalle stime del Piano Energetico Regione Abruzzo e TERNA. Per l'energia complessiva l'Abruzzo consuma 4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, di cui 1,6 da energia elettrica, 1,27 da fonti petrolifere e 1,2 da gas naturale.

Sono i trasporti che impiegano circa l'85% dei prodotti petroliferi consumati. Questo determina circa 1/3 dei prodotti energetici totali. I concimi privati invece necessitano attualmente del 15-20% delle fonti fossili. Queste cifre indicano che se si vogliono abbattere le emissioni di gas-serra bisogna ridurre i consumi nei settori più dipendenti da petrolio e metano e quindi incentivare la produzione di energia rinnovabile per quanto concerne i settori dell'industria, del consumo domestico e, soprattutto, dei trasporti.     

La regione Abruzzo è autosufficiente in fatto di produzione energetica. Nonostante il deficit del 13% riscontrato nel 2010, nel 2011 sono entrati in funzione 4.247 nuovi impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per una potenza di oltre 420 megawatt. Sulla base di questi dati risulta addirittura un surplus di energia prodotta a causa dell'entrata in funzione della centrale di metano ad Ortona. che consentirebbe la produzione di altri 104 MW.

La produzione di energia da fonti rinnovabili in Abruzzo ha toccato la soglia del 40% nel 2011 grazie all'impegno nel settore idroelettrico. Quest'anno si attende di sfiorare la vetta del 50% che collocherà la nostra Regione tra quelle più avanzate nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Dei dati che però s scontrano enormemente con quelli dei consumi finali. Nonstante questi dati l'Abruzzo è la seconda regione per emissioni di CO2 pro-capite connesse ai trasporti (2,8 tonnellate/anno a persona contro una media dell'Italia di 2 tonnellate/anno). Secondo i dati ISPRA ed ISTAT l'Abruzzo è rovinato dall'uso dei mezzi privati e da una scarsa politica dei trasporti pubblici. Il taglio delle Ferrovie dello stato per quanto riguarda il collegamento interregionale non fa che acuire una situazione già compromessa.

All'interno delle città manca un vero e proprio collegamento tra i vari comuni in orari accettabili e funzionali alle esigenze dei cittadini. Il trasporto pubblico non dovrebbe coprire semplicemente un servizio, ma sostituire il mezzo privato tramite l'aumento delle linee disponibili, una sostanziale modificazione delle tratte e  un collegamento frequente e continuativo sia all'interno delle città sia invece come collegamento tra le varie città e tra i centri e le province o le zone periferiche.

Secondo Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF Italia: "La corsa a nuovi impianti di produzione energetica distoglie l'attenzione sulle maggiori criticità per quanto riguarda il corretto uso dell'energia e le fonti di emissioni di gas clima-alteranti. Secondo le nostre stime già nel 2011 gli usi finali sono responsabili per circa il 77% del consumo di energia da fonte fossile, mentre per la produzione di energia elettrica è il 23%, in una condizione di autosufficienza nella produzione elettrica. Il WWF è ovviamente favorevole all'ulteriore sviluppo delle rinnovabili, ma tutti gli interventi devono essere ben valutati, se si pensa che l'idroelettrico è corresponsabile dello stato disastrato dei fiumi abruzzesi. Pochi sanno che per correre ai ripari la regione sta chiedendo alle principali aziende di rilasciare più acqua: questo la dice lunga sulla possibilità di sfruttare ancora di più i nostri fiumi. Invece si deve recuperare energia da tutte le captazioni ed i salti già esistenti (acquedotti, prese e canali per l'irrigazione, ecc.)".

BIOMASSE.  In un momento di piena emergenza rifiuti nella zona del Pescarese non poteva inoltre mancare un piccolo appunto sull'utilizzo dell'energia per la combustione di biomasse. Dante Caserta sottolinea che queste rilasciano nell'aria sostanze pericolose per la salute oltre al consumo inutile di energia prodotta: "si rischia di non vedere la trave, vale a dire il vero scandalo degli usi distorti ed inefficienti dell'energia" conclude il consigliere regionale del WWF.

Per Dante Caserta "bisogna assolutamente togliere spazio alle auto nei centri urbani, costruendo centinaia di km di piste ciclabili e corsie preferenziali per i mezzi pubblici. Sull'edilizia è urgente approvare norme molto stringenti che da un lato vietino la nuova occupazione di territorio e dall'altro puntino a riqualificare il patrimonio edilizio esistente".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Earth Hour 2012: Abruzzo vicino al 50% per l'energia rinnovabile

IlPescara è in caricamento