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Scuola

Didattica online: il punto di vista dei ragazzi

Con un supporto digitale, l’aiuto di una piattaforma, un insegnante e il supporto dei genitori, i ragazzi hanno iniziato a studiare da casa

La scuola si fa a distanza ai tempi del Coronavirus, ma come stanno vivendo la didattica online i ragazzi? Le classiche abitudini scolastiche – recarsi in aula, attendere l’insegnante, ascoltare la lezione – da oltre due mesi sono state accantonate per via dell’emergenza sanitaria. Il mondo dell’istruzione si è adeguato al cambiamento sfruttando le piattaforme online.

Sembrava lontana anni luce, ma la didattica a distanza era proprio lì, a portata di mano. Bisognava solo darle una spinta.

Con un supporto digitale, l’aiuto di una piattaforma, un insegnante e il supporto dei genitori, i ragazzi hanno iniziato a studiare da casa. Non in un’aula, ma in diretta dalla loro camera. Ma come l’hanno vissuta gli studenti?

Il sondaggio condotto da Wiko evidenzia che i ragazzi sono nostalgici: il 53% di loro dichiara che sente la mancanza delle lezioni in aula e dei compagni.

Il 70% degli intervistati ha seguito almeno una lezione a distanza in questo periodo e il 41% è sollevato che esista questa possibilità, nonostante le difficoltà da affrontare. E pare che il 61% si trovi sempre a doverne risolvere qualcuna: la rete non prende, l’audio non funziona, la videochiamata non parte o restituisce un’eco. Tra la mamma che si sente in call dal salotto, il fratellino che corre sullo sfondo in pigiama, il microfono rimasto involontariamente acceso: per il 45% degli utenti le figuracce sono all’ordine del giorno.

A proposito di look, l’85% degli studenti preferisce mettere il primo indumento pescato dall’armadio, piuttosto che perdere tempo a curare la scelta della maglietta giusta. Ma solo il 41% si arrende a seguire le lezioni direttamente in pigiama: l’importante è ricordarsi di non attivare la webcam.

E dopo le lezioni, mano allo smartphone e si torna sui social network: il 67% dei rispondenti al sondaggio, infatti, li sceglie come primo strumento di intrattenimento, di ricerca di informazioni e di contatto con l’attualità, preferendoli ai telegiornali.

A settembre, se tutto tornerà alla normalità, i più festeggeranno il ritorno al banco di scuola, ma per il 60% sarà dura rinunciare a svegliarsi tardi.

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