"Dei liquori fatti in casa" in scena al Florian con Beppe Rosso
Finita la pausa delle festività natalizie che ha visto interventi del Florian e altri artisti invitati animare le vie del centro cittadino, riprende la stagione di teatro contemporaneo Teatro d’Autore al Florian Espace sabato 20 gennaio alle ore 20.45 e domenica 21 gennaio alle ore 17.30 con uno spettacolo di grande qualità: "Dei liquori fatti in casa", una produzione Acti Teatri indipendenti/Ama Factory con Beppe Rosso, drammaturgia di Remo Rostagno, regia di Gabriele Vacis.
Gabriele Vacis è uno dei più significativi registi italiani, fondatore del Laboratorio Teatro Settimo - poi confluito nel Teatro Stabile di Torino - ha contribuito a creare il Teatro di Narrazione in cui il narratore senza orpelli, nello spazio vuoto, diventa fenomeno che influenza profondamente la comunicazione, dal teatro alla televisione, dal giornalismo alla politica (ricordiamo tra i tanti che portano la sua firma Il racconto del Vajont con Marco Paolini e gli spettacoli su Olivetti con Laura Curino).
Regista teatrale, di opera lirica, di docufilm, di grandi eventi come la Cerimonia Inaugurale delle Olimpiadi invernali di Torino, solo per dare alcuni cenni del suo ricco percorso artistico, costellato da riconoscimenti e premi. Beppe Rosso non è un semplice attore, ma a sua volta regista, autore e direttore artistico. Confluisce nel Laboratorio Teatro Settimo con la compagnia Granbadò Produzioni Teatrali, che aveva fondato e con cui si era distinto vincendo premi e girando l’Italia e l’Europa con i suoi spettacoli. Tanti i progetti a cui dà vita e interpreta negli anni, per lo Stabile di Torino, per il Festival delle Colline Torinesi tra gli altri, collaborazioni che continua anche dopo aver fondato nel 1997 la compagnia teatrale Acti teatri Indipendenti.
'Dei liquori fatti in casa', spettacolo nato anni fa all’interno del Laboratorio Teatro Settimo, ha realizzato più di 500 repliche in Italia e all’estero. Viene ripreso ora nella sua forma integrale perché l’efficacia narrativa, sia dal punto di vista attoriale che per costruzione drammaturgica, lo rendono unico ed attuale. I vini e i liquori derivano da una tradizione antica e identificano sempre una terra e una civiltà. La civiltà di cui si parla nello spettacolo è quella di una terra piemontese: le Langhe.
Lo spettacolo genera un intreccio fittissimo tra i personaggi che vedono scossa la loro quotidianità dall’arrivo di una forestiera. La giovane donna francese arriva con la corriera che, ogni giorno, attraversa la piazza: ma quel giorno, non è solo la partita di pallone elastico che viene interrotta, è tutto il paese che trattiene il respiro: il respiro delle donne e degli uomini che vedono la loro piazza solcata dall’amore, dal peccato, dal sogno o, addirittura, dalla rivoluzione.