'Tribe No Name' di Romina Remigio in anteprima nazionale al Mediamuseum
La Fondazione Edoardo Tiboni, venerdì 24 marzo alle ore 17 presso il Mediamuseum di Pescara, inaugurerà per la prima volta in Italia, in maniera integrale, la mostra fotografica “Tribe No Name” della fotogiornalista abruzzese Romina Remigio (foto), su una tribù sconosciuta della Tanzania. Sarà presente all’inaugurazione Maurizio Di Schino, noto giornalista e inviato di TV2000.
Sabato 25 marzo sempre alle ore 17 si terrà invece una presentazione critica della mostra a cura di Silvano Bicocchi, direttore del Dipartimento Cultura Fiaf (Federazione italiana Ass. Fotografiche) e di Bruno Colalongo, SEMFIAF.
Tribe No Name è un progetto di reportage iniziato nel 2012, quando Romina Remigio è venuta a conoscenza di una tribù ancora sconosciuta, emarginata, isolata all’interno di una foresta a 2200 metri, sulle montagne dell’Udzungwa, in Tanzania. I tanzaniani delle tribù vicine li chiamano i “Watoto wa Mateso”, i figli del dolore. Una tribù di oltre 800 individui affetti da una rarissima forma di epilessia e, a causa delle reazioni provocate, considerati posseduti dal demonio e per questo ammazzati e scacciati. Di conseguenza si sono rifugiati sempre più all’interno di foreste impervie sulle montagne vicine. E così hanno continuato a vivere senza alcuna dimensione temporale. Il futuro non esiste, tutto viene considerato e si misura a partire dal momento presente.
L’intensità della pioggia, come lancette di un orologio, segna le stagioni, quindi il lavoro dei campi e la kifafa, la malattia, definiscono il tempo della vita. Ogni gesto, ogni rito è sacro e per questo interpretato dal Baba mkubwa, il capo villaggio e dai guaritori-stregoni. Le tradizioni, le tecniche di coltivazione si sono fuse con i racconti tramandati oralmente. La causa generante la kifafa è un parassita che, creando una grave infezione cerebrale, genera attacchi di epilessia che a loro volta non essendo curati, provocano cadute con relative conseguenze a chi ne è affetto. Inoltre ci sono cause genetiche dovute alla consanguineità e al forte abuso di alcol.
'Tribe No Name' ha già vinto numerosi premi nazionali e internazionali ed è stato pubblicato sul National Geographic America. Parte del lavoro è stato già esposto a Miami, Boston e Tokyo e adesso per la prima volta in maniera integrale in Italia al Mediamuseum di Pescara. La mostra sarà aperta fino all’8 aprile.