Ugo Nespolo in mostra alla Galleria Arte Pentagono con "Effetto Nespolo"
Dopo il successo dell’importante antologica a lui dedicata la scorsa estate a Palazzo Reale a Milano, Ugo Nespolo (Biella, 1941), torna a Pescara con una mostra personale dal titolo “Effetto Nespolo” alla Galleria Arte Pentagono. Cinema, teatro, pubblicità, editoria, scultura e pittura, questi tutti i linguaggi che Nespolo ha esplorato nella sua lunghissima carriera artistica rappresentando il clima e le innovazioni del gruppo che lo storico dell’arte Germano Celant chiamerà Arte povera.
Nespolo rifiuta il concetto che l’artista debba isolarsi dal mondo, rivendicando piuttosto l’esigenza di contaminarsi. In mostra circa 25 opere uniche, alcune delle quali sul tema del museo che già dagli anni ’70 segna l’inizio di una vena dell’artista mai esaurita di rilettura, scomposizione e reinvenzione dell’arte altrui. Icone universali come Marilyn, Monnalisa, giochi di numeri e scorci metropolitani i temi dei quadri dove non mancheranno citazioni reinterpretate di Warhol, Lichtenstein, Robert Indiana, Chagall e Klimt.
Truffaut nel 1973 girava il film “Effetto notte”, titolo ispirato da una tecnica cinematografica che crea l’effetto notte anche in scene girate di giorno grazie all’utilizzo di una lente blu davanti all’obbiettivo. “L’Effetto Nespolo” in questo caso vuole sottolineare la cifra distintiva di tutte le sue opere e cioè la tecnica del puzzle. Al posto di una lente blu Nespolo gioca con uno sguardo “caleidoscopico” sulla realtà scomponendo ogni forma geometricamente in frammenti di un puzzle.
“Lo fa ritagliando e rifilando pezzi sagomati di legno incastrati e fatti combaciare fra di loro per comporre figure dai contorni irregolari: tessere per lo più monocromatiche, che danno vita alla combinazione di inedite immagini policrome”.
Un piacere per gli occhi e per la mente, all’osservatore viene richiesto un gioco continuo di “ricomposizione” che può riservare sempre nuove sorprese. Ma il lavoro di Nespolo è estremamente eclettico: è stato infatti anche un pioniere del cinema sperimentale (ha girato oltre 22 film, in alcuni di essi si prestarono come attori Lucio Fontana, Enrico Baj e Pistoletto). Ai suoi film hanno dedicato importanti rassegne, musei come il Centre Pompidou di Parigi, la Tate Modern a Londra, la Biennale di Venezia, il Museo Nazionale del Cinema di Torino.
Nespolo si è occupato anche di teatro curando le scenografie della Turandot di Busoni al Stamford State Opera (1986) del “Don Chisciotte” e de “L’Elisir d’Amore” al Teatro dell’Opera di Roma (1990,1995), della Madama Butterfly al Gran Teatro Torre del lago Puccini (2007). Con la stessa passione ha realizzato libri d’arte, è stato coinvolto da importanti aziende per curarne la direzione artistica, come la Richard Ginori e, la Campari in occasione dei suoi 150 anni.
Ha creato innumerevoli manifesti di importanti eventi culturali e sportivi da Azzurra ai Mondiali di calcio al Giro d’Italia. Il suo approccio mai serioso con l’arte e la sua prorompente curiosità lo hanno portato a confrontarsi con successo anche con la realizzazione della serie animata Yo Yo.
La mostra a Pescara sarà l’occasione per conoscere un grande maestro, convinto che la figura dell’artista non possa non essere quella di un intellettuale, studia e scrive con assiduità dei fatti e delle discipline aventi a che fare con l’estetica e il sistema dell’arte. A gennaio 2019 l’Università di Torino gli conferisce la laurea honoris in filosofia. Ha esposto con grande frequenza in gallerie e Musei in Italia e nel mondo.
L’inaugurazione della mostra è prevista sabato 7 dicembre alle ore 18, alla presenza dell’artista che sarà presentato dalla professoressa Gabriella Di Giandomenico.