Montesilvano celebra la Festa del Majo al Parco della Libertà
Le tradizioni sono inesauribili, sono opere monumentali fatte di ritualità e credenze. Su questo presupposto si fonda la Festa del Majo, la più antica festa di propiziazione agraria della tradizione abruzzese che si celebrerà il 1 maggio a Montesilvano.
La manifestazione vedrà il susseguirsi di una serie di riti propiziatori, utilizzati nelle borgate abruzzesi, fino alla Prima Guerra Mondiale, per favorire l’abbondanza del raccolto ma anche della prole.
«La sfida - dice Francesco Stoppa, direttore del C.A.T.A., Centro di Antropologia territoriale degli Abruzzi dell’Università G. d’Annunzio e presidente del CCT, Centro Tradizioni Teatine - è portare in un grande centro urbano i contenuti sociali che seguono il ciclo della natura. Le persone oggi sono molto stressate e questo tipo di riti dà l'opportunità di riconciliarsi con la natura e ottenere benefici per la salute mentale e fisica. Il primo grande rito sarà il Corteo del Majo, che è una figura semidivina vestita di verde con un cappello conico di canna coperto di mazzolini di fiori. Majo è anche detto il maggiociondolo dai bei grappoli di fiori gialli che fiorisce appunti ai primi di maggio, ma Maja è anche la dea Madre da cui prende il nome in nostro monte sacro. Il secondo momento è il canto dei Mesi che si inizia a Carnevale e si conclude appunto col Majo. Dodici personaggi (mesciarule) recanti l’attributo simbolico del periodo dell’anno e mascherati, compreso il Majo, intonano il canto spostandosi di contrada in contrada, lo cantano per le strade e le piazze. Questo canto si svolge in semicerchio con al centro una tredicesima figura che rappresenta l’anno. I 12 mesi descrivono e vantano le proprie caratteristiche mentre l’anno li ammonisce sulla loro caducità ricordandogli che devono lasciar posto uno all’altro senza tregua. La giornata culmina con il consumo della zuppa magica, fatta di un numero fisso di legumi, cereali e verdure che è di tre volte 9 nel chietino (Totemaje) e 3 volte sette nel teramano (le Virtù). La ricetta magica funziona solo se consumata ritualmente e ha la proprietà di portare ricchezza e abbondanza a chi ne mangia. Le altre ritualità sono il ballo del palo intrecciato e infine la bruciatura del majo. Organizzeremo inoltre laboratori sia per adulti che per bambini».
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