Alla Maison des Arts si presenta il catalogo della mostra "L’inatteso fiorire. L’arte di Gaetano Paloscia"
Dopo il successo di pubblico avuto per la mostra “L’inatteso fiorire. L’arte di Gaetano Paloscia”, nel settembre scorso, la sala convegni della Fondazione Pescarabruzzo ospiterà giovedì 18 gennaio la presentazione del catalogo dell'esposizione: la prima monografia che documenta il percorso di vita e l'eccezionale produzione del pittore francavillese, tra naturalismo e liberty.
Saluti di Nicola Mattoscio, presidente della Fondazione Pescarabruzzo. Presenta il catalogo lo storico dell'arte Giovanbattista Benedicenti, che ne è il curatore. Intervengono Maurizio Biondi, presidente dell'Agaf, Daniela Peca e Simonetta Paloscia, curatrici del catalogo e nipoti dell'artista. Ingresso libero fino a esaurimento posti
“L’inatteso fiorire. L’arte di Gaetano Paloscia” è il primo e più completo percorso monografico mai esposto di un pittore dall’eccezionale eleganza neoclassica, tra naturalismo e liberty. L'esposizione ha voluto riscoprire e rendere omaggio all’arte di Paloscia e alle sue interpretazioni floreali, che tanti legami ha coltivato con la città di Pescara, l’Abruzzo ed altre regioni. Numerosi sono stati gli artisti che in diverse epoche hanno realizzato capolavori “codificati” con i fiori, come i campi di papaveri e le ninfee di Monet o i rigogliosi Iris e i corposi girasoli di Van Gogh, apici, questi, di una rassegna potenzialmente sconfinata.
Naturalmente, Paloscia non ha avuto pretese così ambiziose. La sua esperienza artistica, comunque, si propone con interesse ed originalità in varie specificità. Non a caso, l’intento dell’esposizione è anche quello di accendere un faro sugli ambienti esclusivi delle abitazioni del nobilitato primo Novecento, che amava aggraziare le pareti di fiori per alludere ad un’altrove di naturale bellezza, secondo il gusto delle domus di età imperiale romana. L’allestimento espone opere dipinte prevalentemente a tempera, con qualche eccezione ad olio, presentato insieme a pannelli che documentano buona parte dei lavori parietali realizzati nelle dimore private nei primi decenni del ‘900.