"Ilva, Pfas e acqua: lotte italiane per l'ambiente", incontro a Pescara
L'inquinamento è ormai diventato un tema che riguarda le vite quotidiane dei cittadini italiani, dall'acqua all'aria passando per la contaminazione del suolo e del cibo.
Sabato 9 marzo il Forum H2O, la Mobilitazione per l'Acqua del Gran Sasso e il collettivo Altrementi di Sulmona organizzano un incontro a Pescara per parlare dei problemi abruzzesi ospitando attivisti di altre realtà molto note in Italia.
Michela Piccoli delle Mamme No Pfas del Veneto parlerà del parallelo tra quanto accaduto a Bussi e il caso veneto, dove 300.000 persone sono state contaminate dai pericolosi Pfas bevendo l'acqua del rubinetto.
Daniela Spera del Coordinamento No Triv Taranto affronterà la questione dell'Ilva perché recentemente, grazie a un suo esposto firmato con altri cittadini, ha ottenuto la condanna dell'Italia alla Corte europea dei Diritti dell'Uomo.
Ecco cosa si legge in una nota:
"L'Abruzzo ha 864 siti contaminati o potenzialmente contaminati, tra cui il Sito nazionale di Bonifica di Bussi e i siti regionali di Chieti scalo, Saline-Alento e Celano; decine di depuratori che non funzionano bene; il 50% delle falde in stato "non buono" non rispettando i parametri fissati dalla UE; oltre il 70% dei fiumi non ha raggiunto l'obiettivo di qualità fissato a livello comunitario; il 45% dell'acqua immessa negli acquedotti si perde; il più grande acquifero, quello del Gran Sasso, è in uno stato di perenne insicurezza a causa di laboratori e tunnel autostradali. Insomma, per l'Abruzzo e l'Italia in genere servirebbe una dose da cavallo di investimenti per il risanamento del territorio, anche per la salute dei cittadini. Invece nel nostro Paese si continua a scommettere sulle grandi opere inutili e dannose, a partire dal Tav. Anche l'Abruzzo è interessato da opere di grande impatto ambientale e che addirittura puntano ancora sulle fossili, come i gasdotti Sulmona-Foligno e Larino-Chieti".