Daniela D'Alimonte presenta "Parole d'Abruzzo" all'associazione Villa Badessa
Domenica 11 febbraio l'associazione culturale Villa Badessa ospita, nel complesso parrocchiale (ex asilo) dell'omonima frazione di Rosciano, "Parole d'Abruzzo" di Daniela D'Alimonte: il primo volume della nuova serie di Ianieri edizioni targata "Comete. Scie d'Abruzzo", collana di 36 volumi diretta dallo scrittore e sceneggiatore abruzzese Peppe Millanta con itinerari consigliati. La prefazione di questo primo volume è a cura di Giovanni D'Alessandro. Daniela D'Alimonte, con questo lavoro, ha da poco ritirato in Campidoglio il prestigioso premio nazionale dedicato al linguista Tullio De Mauro.
L'evento sarà moderato da Peppe De Micheli; ospite dell'appuntamento è uno degli "ambasciatori" della terra d'Abruzzo, Gino Bucci, alias "L'Abruzzese fuori sede"; presente anche la giornalista pescarese Alessandra Renzetti, ufficio stampa della collana "Comete – Scie d'Abruzzo". Questo primo di 12 volumi curati dalla stessa D'Alimonte, passa in rassegna alcune delle parole più iconiche del dialetto abruzzese. Di ogni termine e? stata riportata la trascrizione con alcuni segni convenzionali, e la trascrizione fonetica vera e propria. Inoltre sono state inserite attestazioni e varianti e anche il vivo uso nella letteratura locale, a opera di nostri scrittori, oppure la presenza in proverbi e tipici modi di dire. Per ciascuno di essi vi e? soprattutto una precisa ricostruzione etimologica.
Come spiega l'autrice, "questo volume vuole essere una raccolta di parole 'iconiche' abruzzesi che delineano, cioè, gli aspetti peculiari della nostra regione e ne individuano le usanze, le tradizioni, i modi di dire, i cibi caratteristici. Di ogni termine, trascritto sia nella grafia dialettale che in quella dell’alfabeto fonetico internazionale, è stata ricostruita la propria etimologia scoprendo interessanti derivazioni dalle basi latine greche, a volte in maniera più diretta rispetto ai corrispondenti termini in italiano".
"Chiaramente - sottolinea la D'Alimonte - per le dimensioni del libro e della stessa collana, è stata effettuata una cernita selezionando le parole più originali e quelle che meglio definiscono l’idea di abruzzesità sotto i vari punti di vista. La ricostruzione delle parole è stata effettuata con rigore scientifico ma nello stesso tempo il testo vuole presentarsi come divulgativo per offrirsi a tutto il pubblico interessato a conoscere il significato, la diffusione e la peculiarità di alcuni termini dialettali abruzzesi. Nello stesso tempo il volume cerca anche di far conoscere e preservare quelli che sono alcuni termini ormai in disuso e destinati altrimenti a scomparire".