Consenso informato e responsabilità del medico, se ne parla al Petruzzi
L’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Pescara organizza, sabato 27 gennaio all'auditorium Petruzzi, il convegno dal titolo “Legge Gelli-Bianco e Legge 219/2017: consenso informato, disposizioni anticipate di trattamento e responsabilità del medico. Opportunità per una governance di qualità”. L’evento, accreditato Ecm, è rivolto a medici chirurghi interessati ad approfondire le tematiche relative al consenso informato, alle disposizioni anticipate di trattamento e alla responsabilità del medico in ambito sanitario, argomenti che rivestono un ruolo fondamentale nella tutela dei diritti del paziente e nella gestione della responsabilità professionale del medico.
La legge che disciplina il consenso informato e introduce le disposizioni anticipate di trattamento, legge n. 219 del 22.12.2017 “Norme in materia di consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento – Dat”, entrata in vigore il 31 gennaio 2018, completa l’assetto normativo in materia sanitaria dopo l’introduzione della legge Gelli-Bianco, Legge n. 24 dell’8 marzo 2017 “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”.
L’espressione “consenso informato” usata in sanità e nella letteratura bioetica si riferisce a due diverse concezioni unite tra loro. La prima ad una pratica sociale legata a un particolare contesto storico-culturale e istituita in specifici ambiti quali quelli dell’assistenza sanitaria, della sperimentazione clinica e farmaceutica, nonché della ricerca. Tale pratica ha lo scopo di permettere stabilmente di trattare pazienti nel setting medico o di ricerca, in accordo con gli standard di buona pratica clinica e le norme legislative vigenti affinché un atto del paziente, il consenso appunto, sia valido ed efficace e permetta/non permetta, le cure.
Il clima culturale del XX secolo che ha prodotto la pratica del consenso informato in medicina e lo ha reso un vincolo sociale ineludibile, è stato caratterizzato dall’emergere del paziente quale soggetto di decisioni. L’anno di nascita del consenso informato in questo primo significato di “pratica sociale” è convenzionalmente il 1957, quando nella sentenza “Salgo” (causa Salgo vs Leland Stanford Jr. University Board of Trustees, Corte d’Appello della California, 22 ottobre 1957) fu coniata l’espressione “informed consent”.
Nel suo secondo significato, ripercorrendo la teoria contenuta nel classico di Ruth Faden e Tom Beauchamp, “A History and Theory of Informed Consent”, il consenso informato è una scelta, più precisamente un tipo particolare di azione di singoli pazienti: un’autorizzazione autonoma. Esso è più di un semplice esplicito accordo a una procedura proposta, esprime l’esercizio attivo dell’autorità del paziente il quale conferisce a qualcuno, il Medico, il permesso di attuare un certo piano, un certo esame diagnostico, una certa terapia.