“La Casa Viola”: incontro sulla violenza contro le donne
Dopo il successo dell’uscita in sala, “La Casa Viola”, il documentario di Maria Grazia Liguori e Francesco Calandra sulla questione della violenza contro le donne, sarà al centro di una serie di manifestazioni e di attività culturali all’università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara.
L’ideazione e la cura dell’articolata iniziativa è della professoressa Anita Trivelli, ordinaria di cinema del dipartimento di lingue, letterature e culture moderne, che del film è consulente scientifica.
La manifestazione, promossa in collaborazione col gruppo di ricerca L&gend, il comitato unico di garanzia dell’Ud’A ed il centro studi strategie di genere, vedrà due eventi fissati per venerdì 1° marzo 2024, nell’aula 31 del campus di Pescara, e venerdì 5 aprile 2024 nell’auditorium del rettorato a Chieti (orario: 16-19). Ciascun evento, rivolto alle studentesse, agli studenti e alla cittadinanza, prevede la presentazione del film da parte della professoressa Trivelli e degli autori seguita da una discussione-tavola rotonda. All’appuntamento del 1° marzo parteciperanno: Laura Di Nicola (operatrice centro antiviolenza La Libellula Sulmona), Annarita Frullini (coordinatrice centro studi Strategie di Genere), Alessandra Kustermann (coordinatrice cascina Ri-Nascita Milano), Maria Rosaria La Morgia (giornalista professionista), Maristella Lippolis (scrittrice), Rita Pellegrini (operatrice centro antiviolenza Ananke Pescara).
Tra metà aprile e fine maggio prossimi sono previsti ulteriori incontri dedicati al film riservati ad alcune università estere ed alle scuole superiori di Pescara.
“Maria Grazia Liguori e Francesco Calandra, laureati nel nostro ateneo e attivi in Abruzzo da oltre un ventennio, - spiega la professoressa Anita Trivelli - hanno realizzato un’opera che si distingue per qualità formale ed emozionale: La Casa Viola è un inno alla resilienza femminile, ma anche un riconoscimento alla dedizione delle strutture di accoglienza del nostro territorio, che sono un punto di riferimento per le ospiti, grazie alla competenza e alla empatia di operatrici e addette. È un esempio mirabile di cinema “utile”, - conclude la professoressa Trivelli - autenticamente impegnato a contribuire in modo fattivo e rigoroso nel sostegno alla cultura del nostro Paese.”