Pescara Jazz: Manhattan Transfer in concerto al Teatro D’Annunzio
Venerdì 14 luglio al teatro monumento D’Annunzio saranno ospiti del Pescara Jazz festival i Manhattan Transfer. Parliamo del primo complesso corale contemporaneo, un gruppo storico che spazia dal jazz allo swing al canto tradizionale, e che ha collezionato tantissimi successi. In quasi 40 anni di carriera, i Manhattan Transfer hanno raccolto entusiastici consensi di pubblico e di critica. Primo complesso vocale contemporaneo, il gruppo ha costantemente allargato i propri interessi che vanno dallo swing sino al doo-wop e al canto brasiliano tradizionale. Il gruppo, che prende il nome da un libro dello scrittore americano John Dos Passos, muove i primi passi nel 1969 a New York City per iniziativa di Tim Hauser.
La prima formazione, di cinque elementi, dura lo spazio di un album "Jukin" (1971), poi nel 1972 Hauser decide di muoversi in un ambito più legato al jazz e allo swing, con una formazione di quattro elementi. Lo affiancano in questo progetto Laurel Massé, Janis Siegel e Alan Paul che insieme ad Hauser decidono di arrangiare le loro voci come se fossero state la sezione dei sax dell'orchestra di Count Basie. Dopo mesi di prove arriva il primo concerto nel giugno 1973 e la firma del contratto con l'Atlantic nel 1974: primi album e primi successi grazie al recupero di vecchi brani riarrangiati in four part black harmony. Nel 1978 Laurel Massé viene sostituita da Cheryl Bentyne e la svolta jazz è evidente: l'album "Extensions" (1980) presenta la versione con il testo della Birdland dei Waeather Report, che risulterà il pezzo di maggior successo dell´anno (Grammy Award) e che proietterà definitivamente il gruppo nella ristretta schiera dei migliori artisti internazionali.
Nel 1985 appare "Vocalese", il disco più riuscito a livello jazzistico con tutti i testi scritti da Jon Hendricks, il maestro riconosciuto di questo particolare stile. L'album ottiene dodici nominations ai Grammy, secondo nella storia solo a "Thriller" di Michael Jackson (ne vincerà un paio). Due anni dopo "Brazil" incarna l´amore del gruppo per la musica brasiliana; la freschezza e l'intelligenza con cui affrontano temi di Ivan Lins, Milton Nascimento, Djavan e Gilberto Gil, saranno ripagate con un altro Grammy. Tra le altre fatiche discografiche, "Swing" è dedicato al repertorio degli anni ´30, mentre "Spirit of St. Louis" (2000), presenta squisite interpretazioni di brani di Louis Armstrong. Del 2004 è "Vibrate", il primo disco registrato in studio dopo quattro anni.
In qualche modo "Vibrate" racconta in breve la storia del gusto dell'easy-listening nel jazz di cui loro sono incontrastati dominatori. E questo vuol dire anche raccontare di tantissimi premi come Grammy Awards e Dischi D´Oro, ma anche dei grandi artisti che hanno scritto o arrangiato per loro: Bobby McFerrin, David Byrne, Paul Simon, Ivan Lins, Milton Nascimento, Gilberto Gil, solo per citarne alcuni. Troviamo sia il jazz tradizionale che il progressive, più accenni di latin, world e pop music. Nel 2006 arrivano due dischi: "The symphony sessions" e "The definitive pop collection".