'P.O.S.T.' in piazza Muzii con Cinaski sabato 29 ottobre
IndieRocket Festival e FLA Pescara Festival per la prima volta insieme in un unico evento con Cinaski (foto), Zino e La Batteria per esprimere lo spirito del territorio attraverso lo spazio urbano e il tempo passato, presente e futuro. Si chiama “P.O.S.T. – Pescara.Original.Sound.Track”. Ingresso libero.
Nella giornata di sabato 29 ottobre piazza Muzii si aprirà alla musica, all’arte e alla letteratura diventando vetrina dei due festival pescaresi.
18.30 Dj Set a cura di IndieRocket Festival.
19.00 Posa in opera di “Ballightin” dell’artista Luigi Franchi, in arte Zino.
20.00 Dj Set a cura di IndieRocket Festiavl.
21.00 Reading di Cinaski (Vincenzo Costantino)
22.30 Live de La Batteria
23.45 *Dj Set a cura di IndieRocket Festival.
In caso di pioggia la manifestazione si svolgerà all’interno del Mercato Coperto.
Luigi Franchi in arte Zino
L’istallazione site specific presso il Parco Ex Caserma di Cocco, ideata e creata da Zino per #IRFLOVESART, protagonista della cronaca estiva per essere stata sottratta indebitamente e poi restituita ai Carabinieri, viene donata alla Città di Pescara.
Se la scomposizione, o meglio la riduzione, è il minimo comune denominatore con il quale misurare lo spazio reale e psichico ed indagarne processi e trasformazioni, l’uso delle sfere colorate diventa qui un medium efficace e pertinente che ne descrive la struttura intima. La visione di un clinamen eracliteo che sonda i meccanismi della generazione della dimensione contemporanea in cui immanenza e immaterialità sono ormai indissolubilmente legate.
Il fulmine, forza primigenia e energia vitale, colpisce la terra svelandone gli elementi costitutivi racchiusi al suo interno che, ancora informi, liberano la loro natura creazionale.
Cinaski
Il FLA (Festival delle Letterature dell’Adriatico) presenta “Nato per lasciar perdere”, un recital/concerto che parte dalla nuova raccolta poetica e dal disco ‘Smoke’ di Vincenzo Costantino per approdare poi ad testi di libri, sia italiani che stranieri, che hanno avuto una loro trasposizione cinematografica. Un recital/concerto di canzoni, letture e monologhi sulla scia della last generation, verso la fine del politicamente corretto in una prospettiva poetica e musicale che rintraccia le modalità dello stand up theatre di matrice anglosassone e della canzone recitata. Scritto, diretto e interpretato da Vincenzo Costantino “Cinaski” con l’ausilio musicale del piano di Mell Morcone.
La Batteria
I quattro componenti del gruppo La Batteria sono veterani della scena musicale romana più trasversale, con esperienze che vanno dal post-rock progressivo (Fonderia), al pop (Otto Ohm, Angela Baraldi), al jazz sperimentale (I.H.C.), al hip hop (La Comitiva, Colle Der Fomento) fino alla world music (Orchestra di Piazza Vittorio).
Uniti dal comune amore per le colonne sonore e le sonorizzazioni italiane degli anni ’60 e ’70, la band propone brani originali ispirati a quel suono e a quella scrittura così particolare che dominava la musica per immagini nel nostro paese negli anni che vanno dal 1968 al 1980, periodo caratterizzato dalla creatività e vocazione sperimentale di compositori come Ennio Morricone, Stelvio Cipriani, Alessandro Alessandroni, Bruno Nicolai e di gruppi come i Goblin e I Marc 4.
Il primo album omonimo de La Batteria, registrato utilizzando tutti strumenti vintage, non è però una mera operazione di revival di un’epoca d’oro, ma piuttosto il tentativo riuscito di riappropriarsi di uno stile e di un suono del passato per proiettarlo nella contemporaneità. Così fra le pieghe del loro prog-funk cinematico si possono ritrovare anche influenze che spaziano dall’afrobeat, all’hip hop, alla musica elettronica e al rock alternativo degli anni 80 e 90, tutte filtrate però attraverso una sensibilità e un modo di scrivere e di suonare tipicamente italiani.
Un disco concepito a Roma in quegli stessi ambienti in cui si producevano quelle colonne sonore e quei dischi di sonorizzazioni che oggi vengono ristampati ed apprezzati in ogni angolo del globo, nato proprio come album di library per conto dell’editore Romano Di Bari e la sua Flipper Music (casa di etichette culto come Deneb e Octopus) e masterizzato negli storici studi Telecinesound di Maurizio Majorana, bassista de I Marc 4. Una continuità quindi non solo sonora con quel mondo, esempio di un’Italia che riusciva a bilanciare arte e artigianato senza dimenticare il fattore commerciale, provinciale per molti versi eppure più libera di osare e di mescolare le carte in tavola per creare qualcosa di nuovo e diverso.
Il loro ultimo lavoro ‘Tossico Amore’ è un tributo personale alle sinistre idee del compositore Detto Mariano e alla pellicola di Claudio Caligari del 1983. Un ‘What if…’ che si concretizza in un vero e proprio concept-album che amplia ulteriormente lo spettro sonoro del quartetto. Occasione per rielaborare i temi di una pellicola giustamente considerata culto, andando ad introiettare nuovi – vertiginosi – movimenti. Dallo scheletro di quei temi asfissianti e completamente legati all’infernale e rocambolesco universo della cultura ‘al laccio’, si passa a una dimensione che non esitiamo a definire progressiva.