Concerto dell'Organo Zanin nella Beata Vergine Maria del Rosario
Sabato 9 settembre si terrà nella parrocchia della Beata Maria Vergine del Rosario un concerto d'organo e tromba: protagonisti due musicisti e lo splendido organo Zanin. All'organo il M° Giuseppe Cicchi, formatosi al conservatorio dell'Aquila sotto la guida del M° Berrè e perfezionatosi all'estero, in Germania e Polonia. Alla tromba il M° Gianmarco Tuzi, anch'egli formatosi al conservatorio dell'Aquila dove attualmente è impegnato anche negli studi di composizione ed è laureando in informatica all'università "La Sapienza" di Roma.
In programma musiche di Bohm, Purcell, Bach e contemporanei. Protagonista sarà l'organo a canne, uno splendido strumento, monumentale, inaugurato nel 2007 e costruito dalla ditta organaria Zanin (Codroipo). Strumento voluto per la liturgia e per l'arte dal compianto Don Palmerino Di Sciascio, allora Parroco, il quale si avvalse della collaborazione di Angelo Giuliante in qualità di promotore e progettista. L’attuale parroco, Don Windel Pastoriza, ne sta raccogliendo l’eredità.
Si tratta di un organo progettato e costruito con principi filologici rifacendosi alla estetica fonica degli organi tedeschi barocchi pertanto adattissimo alla interpretazione della letteratura bachiana e dei contemporanei. Il concerto è l'ultimo appuntamento dell'Abruzzo Organ Festival, rassegna di concerti d'organo che nella edizione di quest'anno ha "toccato" anche la città di Pescara, con l'impegno del M° Antonio Marinozzi, organista pescarese docente al conservatorio di Foggia, delegato dalla responsabile del Festival, il M° Giamila Berrè, a curare gli eventi pescaresi.
Il 13 luglio si è esibito lo stesso Marinozzi sull'organo Mascioni della cattedrale di Pescara (con la sensibilità e il sostegno del parroco Don Francesco Santuccione) e il 15 luglio il M° Favotto sempre all'organo in via Cavour. Questi due organi costituiscono un patrimonio di bellezza e cultura di alto pregio che meritano un impegno della comunità pescarese alla valorizzazione potendone ricevere un arricchimento identitario: per le loro caratteristiche foniche sono adatti a coprire la letteratura organistica antica (lo Zanin) e romantica/moderna (il Mascioni) riverberando due tratti identitari che fanno bella la città di Pescara.