Dado Moroni e Luigi Tessarollo al teatro Massimo il 20 novembre
Venerdi 20 novembre alle ore 21, presso il Teatro Massimo di Pescara, si esibirà il duo jazzistico composto da Dado Moroni (foto) al pianoforte e Luigi Tessarollo alla chitarra. Il concerto sarà un tributo a Bill Evans e Jim Hall, due giganti della storia del jazz. Dado Moroni e Luigi Tessarollo sono accomunati dall’interesse e dalla predilezione per l’arte del duo e lo hanno ampiamente dimostrato nei propri percorsi artistici, in precedenti progetti discografici e con un’intensa attività live. Il plusvalore di questo duo risulta proprio dall’abbinamento inusuale tra due strumenti quali il Pianoforte e la Chitarra.
La musica Jazz ha sempre presentato formazioni insolite: sin dagli anni ’20 alcune eccezioni segnano la storia come, ad esempio, il duetto Louis Armstrong – Earl Hines (tromba-piano), la collaborazione tra Duke Ellington e Jimmy Blanton (piano-contrabbasso), il duo del pianista/chitarrista Slim Gaillard col bassista Slam Stewart… Nel 1962 il chitarrista Jim Hall e il pianista Bill Evans si ritrovano in studio per registrare un album meraviglioso e storico, Undercurrent, segnato da un’essenzialità, una leggerezza e un’eleganza uniche, per poi ripetere l’esperienza nel 1966 con Intermodulation.
La drammatica scomparsa di Jim Hall, avvenuta nel dicembre 2013, crea l’ispirazione per realizzare questa nuova unione: Dado, pianista d’ineguagliabile sensibilità e competenza, grande ammiratore e conoscitore della chitarra jazz e Luigi, profondo estimatore del grande Jim Hall e al quale non a caso, già nel 2002, fu commissionato dall’etichetta discografica DDQ un cd con Stefano Bollani su Evans e Hall, offrono, in un contesto attuale e personale, la loro concezione e interpretazione del rapporto tra i due strumenti, basato sulla qualità e l’intensità del messaggio musicale.
Pianoforte e Chitarra potrebbero sembrare in contrasto tra loro poiché ricoprono lo stesso ruolo armonico. Ma se a suonarli sono due musicisti altruisti che sanno ascoltarsi, aspettarsi e rispondersi, i due strumenti diventano l’uno al servizio dell’altro e mostrano come si possano ottenere infinite possibilità di interplay coniugandole ad una carica di swing decisa pur senza sezione ritmica, in un dialogo che coinvolge, trascina e assorbe l’ascoltatore rendendolo partecipe di una storia.