Flaiano Film Festival: le pellicole in proiezione il 29 giugno
Il 43° Flaiano Film Festival mercoledì 29 giugno all'Arca di Spoltore propone in Sala 5 alle ore 20,45 "Fraulein-Una fiaba d'inverno" di Caterina Carone, con Christian De Sica: Fraulein, la signorina, è il soprannome che il paese ha affibbiato alla quarantenne Regina per sottolineare il suo status di "zitellona di montagna", anche se non si sa quale sia l'uovo e quale la gallina: ovvero se Regina sia diventata così dura e mascolina da guadagnarsi sul campo il dispregiativo (per come è usato) fraulein o se si sia adattata ad uno stereotipo che il paese le avrebbe assegnato comunque, con quella compulsione ad etichettare tutti che hanno le piccole comunità. Fraulein vive nel suo albergo dismesso con la sola compagna di una gallina bianca, Marylin, l'ospite più manifestamente femminile del consesso, per il resto disabitato. Fino a quando non si presenta alla porta uno sconosciuto che vuole a tutti i costi soggiornare all'Hotel Regina: Walter arriva da lontano e sembra determinato a vincere la riluttanza di Fraulein a intrattenere rapporti col resto del genere umano, soprattutto maschile. Inutile dire che vincerà ben più della riluttanza della donna, perché questa è una commedia romantica, anche se non convenzionale. Il racconto comincia con un C'era una volta, classificando subito Fraulein come una fiaba contemporanea ambientata in un luogo - il Sud Tirolo - che sembra la location classica per una favola tradizionale. Mascino e De Sica giocano contro le aspettative generate dalla loro presenza scenica: l'esile ed eterea Lucia si trasforma nella massiccia e pragmatica Regina, abbassando il tono di voce e mettendosi al volante di un'Ape; Christian abbandona il personaggio dello sbruffone arrogante per diventare un uomo fragile e spaesato, una sorta di Chance il giardiniere perso oltre il giardino dell'Hotel Regina, dove c'è un lago quasi sempre ghiacciato che non vede l'ora di scongelarsi. E Walter sarà all'origine dello scongelamento progressivo di Regina, che avverrà mentre i media annunciano l'arrivo di una tempesta solare che spinge le persone ad assumere comportamenti imprevedibili.
Alle ore 18,30 è la volta di "Condotta" di Ernesto Daranas: Cuba. L’undicenne Chala vive con la madre tossicodipendente che cerca di aiutare economicamente allevando piccioni e addestrando cani da combattimento. La sua resa scolastica non è delle migliori perché non perde occasione per farsi notare e riprendere. L’anziana maestra Carmela sa però come occuparsi di lui ma quando si ammala viene sostituita da una collega molto più giovane che non accetta le intemperanze del ragazzo. Il consiglio di direzione decide di mandarlo a una scuola di condotta, un istituto di correzione per i ragazzi indisciplinati e con problemi. Carmela non pensa che sia la scelta giusta. Ci sono film che raccontano, in modo più o meno efficace, delle storie. Ce ne sono altri, non molti di questi tempi, che vanno oltre: mentre narrano le vicende dei loro protagonisti ci dicono dell’evoluzione di un Paese molto di più di quanto si potrebbe far comprendere in un saggio. E’ quanto accade in questa opera pluripremiata di Ernesto Daranas che sa portare sullo schermo con accenti di profonda umanità le storie e la Storia.
Alle ore 22,45 "Ti guardo" di Lorenzo Vigas: Armando Marcano è un cinquantenne venezuelano che gestisce un negozio di protesi dentarie da lui stesso messe a punto con perizia tecnica e diligente attenzione al dettaglio. Nel tempo libero Armando adesca ragazzi di strada che fa spogliare davanti a lui, senza toccarli. Uno di questi è Elder, che però non si lascia svestire, e lo apostrofa dandogli della "checca". Se Elder è orfano di padre, Armando vorrebbe vedere il proprio padre morto. Ma a poco a poco fra i due si instaura un legame che sfugge alle definizioni e che ha molto più a che fare con i rapporti di potere fra classi sociali destinate a rimanere rigidamente separate che con una sessualità per Armando confinata al solipsismo. È proprio dal contatto fisico, o dalla sua mancanza, che prende il via la storia di Armando e di Elder. Il ragazzo cerca il contatto fisico anche attraverso le botte e gli spintoni, il cinquantenne lo rifugge come oscuro precipitato di un rapporto con il padre e, forse, con una madre troppo idealizzata, che vediamo solo in una galleria fotografica simile ad un tempietto pagano. Tutto ciò che circonda Armando (esseri umani compresi) è fuori fuoco, ma quando Elder comincia a porsi al centro dell'esistenza dell'uomo più anziano, rubandogli di fatto l'inquadratura, gli equilibri saltano e le conseguenze si fanno pericolose. Con grande controllo dell'immagine, dalla palette dei colori sfumati al netto distacco fra sfondo e primo piano, il regista venezuelano Lorenzo Vigas debutta al lungometraggio con un film intenso e perturbante sceneggiato sulla base di un soggetto coscritto insieme a Guillermo Arriaga.
In Sala 4 alle ore 19 sarà presentato "Taxi Teheran" di Jafar Panahi: un taxi attraversa le strade di Teheran in un giorno qualsiasi. Passeggeri di diversa estrazione sociale salgono e scendono dalla vettura. Alla guida non c'è un conducente qualsiasi, ma Jafar Panahi stesso impegnato a girare un altro film 'proibito'. Panahi è stato condannato dalla 'giustizia' iraniana a 20 anni di proibizione di girare film, scrivere sceneggiature e rilasciare interviste, pena la detenzione per sei anni. Ma non c'è sentenza che possa impedire ad un artista di essere se stesso ed ecco allora che il regista ha deciso di continuare a sfidare il divieto e ancora una volta ci propone un'opera destinata a rimanere quale testimonianza di un cinema che si fa militante proprio perché non fa proclami, ma mostra la quotidianità del vivere in un Paese in cui le contraddizioni si fanno sempre più stridenti.
Alle ore 21,30, infine, "Tangerines" di Zaza Urushadze: Sin-Dee, prostituta transessuale, è uscita di prigione e ha un solo desiderio, rivedere Chester, fidanzato e protettore. Davanti a una ciambella glassata e ad Alexandra, amica del cuore che come lei si prostituisce sui marciapiedi di Los Angeles, scopre però l'infedeltà di Chester. Delusa e furiosa, Sin-Dee è decisa a trovare la rivale e a vendicare il tradimento subito. Lanciata come una furia sulle strade assolate di West Hollywood, Sin-Dee stana Chester e la sua nuova amica 'celebrando' con loro un'insolita vigilia di Natale. Un Natale 'separato' che fa a pezzi cuore e sogni.