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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Il sindacato Usb Chieti - Pescara: "No al bando europeo per l'affidamento delle cure domiciliari"

Il segretario dell'Usb Chieti Pescara lavoro privato Romeo Pasquarelli commenta l'esito dell'incontro avuto all'Aquila con il direttore Aric (Agenzia regionale Informatica e committenza) sulla clausola sociale per la gara europea per l’affidamento del servizio di cure domiciliari

Il segretario dell'Usb Chieti Pescara lavoro privato Romeo Pasquarelli commenta con dubbi e perplessità l'incontro avuto all'Aquila con il direttore Aric (Agenzia regionale Informatica e committenza) sulla clausola sociale per la gara europea per l'affidamento del servizio di cure domiciliari. Le rassicurazioni avute, infatti, non convincono il sindacato sulla salvaguardia delle attuali posizioni lavorative se il bando dovesse divenire realtà:

"Ci teniamo a ribadire che la natura della gara creerà non pochi problemi su diversi aspetti, in primis sul fatto che con il tempo le nuove assunzioni dei soggetti economici coinvolti (14 aziende diverse tra cui gli utenti potranno scegliere) avranno la possibilità di assumere secondo le leggi vigenti e quindi anche professionisti con partita iva.L'Usb ha mostrato tutta la sua contrarietà a un modello che con il tempo conduce alla scomparsa di rapporti di lavoro subordinato anche se si salvaguardano gli attuali organici contrattualizzati e che comunque l'organizzazione dei servizi così come previsto richiederà una flessibilità estrema.

Essendoci 14 aziende con la possibilità di svolgere il servizio e non più una i lavoratori potrebbero trovarsi di fronte a situazioni anomale anche se il direttore ha cercato di rassicurare ponendo all'attenzione il fatto che gli assistiti Adi aumenteranno in numero esponenziale nei prossimi anni e addirittura mancherà personale da reclutare da parte delle aziende. Tutte le organizzazioni sindacali hanno evidenziato come vanno inserite nella clausola sociale dei criteri a protezione degli attuali impiegati nel servizio ma anche per i futuri assunti per conservare la natura di subordinazione dei rapporti di lavoro. Naturalmente non sono mancati momenti di tensione ma, se ancora servisse spiegarlo, noi dell'USB riteniamo che vada intrapreso un percorso di rivendicazioni che conduca all'internalizzazione dei servizi con conseguente assunzione dei lavoratori da parte delle 4 asl. Il modello che si vuole introdurre è già stato sperimentato in regione Lazio con risultati disastrosi."

I sindacati hanno anche chiesto un tavolo di confronto che coinvolga tutte le parti coinvolte aziende, asl, sindacati e Assessore regionale che nella odierna riunione era colpevolmente assente) per la condivisione e accettazione di tale clausola perché i lavoratori devono sapere che quando parte il servizio richiesto avere certezza che il loro contratto di lavoro conserva l'attuale natura. Infine, per quanto riguarda la asl di Pescara, violerebbero le regole dove tutti gli operatori sono con partita Iva e rischiano di rimanere esclusi:

"A noi dell'Usb la situazione non convince affatto e per questo chiediamo a tutte le altre organizzazioni sindacali di svolgere unitariamente assemblee retribuite dei lavoratori per coinvolgerli e portarli a conoscenza di quanto si sia discusso nella riunione e su come si intende procedere nelle scelte da fare rispetto alla clausola sociale. Crediamo che non ci siano problemi da parte delle altre singole sindacali ma qualora ce ne fossero convocheremo una riunione aperta a tutti i lavoratori coinvolti per informarli e coinvolgerli. Quanto alla politica, responsabile di questo scempio in atto nella sanità abruzzese , ha il dovere di iniziare un confronto sindacale per la reinternalizzazione dei servizi e mettere fine a un mercato speculativo fatto sulla salute dei cittadini e a danno dei lavoratori.

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