Pronti 270.000 euro per la riqualificazione della Stele dannunziana
L'opera è alta 67 metri ed è nata nel 1963 per i 100 anni dalla nascita di Gabriele D'Annunzio. Fu creata insieme all'anfiteatro che porta proprio il nome del Vate, a seguito di un concorso di idee e progettazione
Presentato l’incarico di progettazione della Stele dannunziana: al via le indagini sullo stato di conservazione, con i lavori che potrebbero partire già entro l’estate 2019. Per il recupero e la riqualificazione dell'opera sono già pronti 270.000 euro.
La Stele, per la quale è stato dato l’incarico all’ingegner Paolo Iannetti, è alta 67 metri ed è nata nel 1963 per i 100 anni dalla nascita di Gabriele D'Annunzio. Fu creata insieme all'anfiteatro che porta proprio il nome del Vate, a seguito di un concorso di idee e progettazione indetto dalla Provincia e dall’Ente per il Turismo.
Il progetto realizzato all'epoca porta la firma di Antonio Cataldi Madonna, Filippo Mariucci e Antonio Pallottini e fu concretizzato dalla ditta di Vicentino Michetti, artista che a Pescara ha realizzato diverse sculture, tra cui il noto Elefante di piazza Salotto. La Stele è in cemento armato e strutturalmente il progettista è stato l’ingegner Giuseppe Vitullo, all’epoca presidente dell’Ordine degli ingegneri.
Una parte della superficie della Stele è rugosa perché doveva evidenziare le figure impresse per rappresentare D’Annunzio e la città.
“Il problema più importante è l’azione erosiva degli agenti atmosferici che hanno determinato il degrado della parte superficiale – ha spiegato l’ingegner Iannetti – L’intervento consisterà nel ripristino delle parti superficiali, perché strutturalmente l’opera non ha problemi. Bisognerà fare attenzione ai bassorilievi che rappresentano vita e opere del Vate e che hanno una rugosità differente rispetto alla struttura. Oltre al lato artistico bisogna fare in modo che l’opera possa durare ancora nel tempo: sono passati circa 60 anni ed è indispensabile intervenire per conservarla ancora a lungo. Ultimo passo è la verifica strutturale dell’opera, sia in condizioni statiche che dinamiche, per verificare fino a quale grado di sismicità resiste”.
Non solo: l'opera era stata progettata con l’intento di celebrare anche l’Italia, tant'è che alla sommità vi sono 3 fenditure che dovevano essere illuminate con il tricolore, ma ciò non è mai stato fatto. Ebbene, l'amministrazione Alessandrini ha annunciato che "sicuramente" si interverrà in questo senso dopo il restauro della Stele.