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Piccole imprese, la Cna è pronta per scegliere i suoi nuovi dirigenti

Appuntamento all’auditorium Petruzzi per l’assemblea elettiva regionale. Lupo lascia la presidenza. Prevista la partecipazione anche del presidente nazionale della Cna, Daniele Vaccarino

La Cna Abruzzo sceglie i suoi nuovi organismi dirigenti per i prossimi quattro anni. Appuntamento domani pomeriggio, a Pescara, all’auditorium Petruzzi, per i 120 delegati che compongono la platea dell’assemblea elettiva regionale, ultima scadenza statutaria che arriva a chiusura della lunga campagna svolta sul territorio con le assemblee nelle cinque province (Avezzano, Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo), nelle Unioni di mestiere e dei raggruppamenti di interesse che compongono la galassia associativa della confederazione artigiana.

L’assemblea di domani – orario d’inizio fissato per le 16.30, presenti tra gli altri il presidente nazionale della Cna, Daniele Vaccarino, e il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso – sarà anche l’atto conclusivo del mandato di Italo Lupo, che lascerà il suo incarico dopo otto anni di presidenza. Due i candidati in lizza per la sua successione, che sarà il voto dei delegati a stabilire: Savino Saraceni, di Orsogna, imprenditore metalmeccanico, 62enne, per otto anni presidente della Cna di Chieti; e Giorgio Stringini, 47 anni, aquilano, titolare di una società che opera nel campo della manutenzione degli ascensori, per otto anni presidente della Cna del Capoluogo.

Principale associazione del mondo della micro e piccola impresa in Abruzzo, forte di oltre 13mila imprese associate, la confederazione artigiana diretta da Graziano Di Costanzo offrirà alla platea di delegati e ospiti una riflessione legata alle difficoltà in cui continua a versare in “un Abruzzo a due velocità” il mondo dell’artigianato: da una parte i segnali positivi che arrivano dal mondo della grande impresa in termini di export, fatturato, occupazione; e dall’altra quelli negativi della micro impresa, falcidiata dalla caduta del mercato interno, dalla contrazione drastica del credito, da una tassazione bulimica, dalla lentezza e inefficienza della burocrazia.

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