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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Openpolis sugli Its: "Da valorizzare anche in Abruzzo, l'85% dei diplomati lavora ad un anno dal diploma"

La fondazione Openpolis ha condotto uno studio riguardante gli Its, gli istituti tecnologici superiori, in Abruzzo e nel nostro Paese evidenziando come questo sistema di istruzione e formazione sia sempre pià necessario per il mondo del lavoro

Anche in Abruzzo gli istituto tecnologici superiori rappresentano una parte dell'offerta formativa e devono essere valorizzati. A dirlo la fondazione Openpolis, che ha condotto uno studio sull'andamento di questi istituti che risultano fondamentali per dare risorse umane alle aziende produttive del territorio.

"Da oltre un decennio, infatti, nel nostro paese esiste un'offerta di istruzione terziaria dove - a un anno dal conseguimento del titolo di studio - l'86,5% dei diplomati lavora, quasi sempre svolgendo una professione coerente con il proprio percorso. Per i diplomati nel 2021 questa quota, in Abruzzo, è risultata anche più alta della media nazionale: 91,8% (9 diplomati su 10). Oltre 5 punti in più del dato italiano. Su questo peculiare livello di istruzione è in corso un profondo processo di riforma nell'ambito del Pnrr. L'obiettivo infatti è quello di ripensare interamente la filiera formativa dei settori tecnologici dando loro un taglio più professionalizzante e ponendosi come sviluppo naturale delle scuole superiori tecniche e degli istituti professionali, nonché di chi esce dal liceo e vuole da subito acquisire competenze formative e professionali specifiche."

Uno dei problemi vissuti dalle aziende abruzzesi e italiane, spiega Openpolis, è quello del skills mismatch, ossia la mancata corrispondenza tra le competenze di chi cerca lavoro e quelle richieste dalle aziende. Questo disallineamento tra le professionalità ricercate e quelle esistenti è cresciuto di ben 7 punti in un anno. In base al sistema informativo curato da Anpal e Unioncamere, si è passati da una difficoltà di reperimento del 38,6% del gennaio 2022 al 45,6% di inizio 2023.

"In attesa dei dati del prossimo gennaio, gli unici effettivamente paragonabili con quelli appena visti, dal rilascio di settembre era emersa una difficoltà nel reperire quasi il 48% dei profili cercati. Quota che sale al 51% per i giovani sotto i 29 anni.A mancare all'appello peraltro sono spesso lavoratori specializzati. A inizio anno ad esempio la professionalità con il mismatch più elevato tra i giovani era quella dei farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita: 1.180 posizioni di cui 1.040 considerate di difficile reperimento."

Per quanto riguarda l'Abruzzo, alla ripresa autunnale di quest'anno, in 52 casi su 100 le imprese della regione prevedevano di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Lasciando scoperte posizioni lavorative che in tanti casi non si concretizzano anche per la carenza di competenze e di formazione specifica nella popolazione in cerca di occupazione.

Anche in Abruzzo le figure più richieste sono i lavoratori specializzati. Solo l'11% degli ingressi previsti a settembre dalle imprese abruzzesi riguarda infatti profili generici. Accanto all'esigenza di operai specializzati e conduttori impianti (41%), sono particolarmente richiesti dirigenti, specialisti e tecnici (16%), professioni commerciali e nei servizi (27%) e impiegati (5%).

Il divario tra domanda e offerta di lavoro ha infatti un impatto economico notevole. I quasi 38 miliardi di perdita di valore aggiunto per il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro nel 2022 rappresentano il 3,1% di quanto generato complessivamente dalle filiere dell’industria e dei servizi monitorate da Anpal e Unioncamere. Questa dinamica ha conseguenze anche sulla tenuta sociale del paese. L'Italia è infatti uno degli stati europei dove incide maggiormente il fenomeno dei neet, giovani che non studiano, non lavorano e non sono in formazione. Quasi un residente su 5 tra 15 e 29 anni si trova in questa condizione (19%) e in Abruzzo la quota è di poco inferiore (17,9%). Disperdendo le energie dei giovani e contribuendo all'esclusione sociale di fasce ampie della popolazione.

Gli istituti tecnologici superiori in Abruzzo sono attualmente 6, localizzati in tutte le province della regione. All'Aquila è nato l'Its per l'efficienza energetica, focalizzato sul settore delle energie rinnovabili e nell’efficienza di piccoli e grandi impianti civili e industriali. A Pescara, invece, c'è quello delle "nuove tecnologie per il made in Italy", rientrante nell'area dedicata alla moda, e basato principalmente sul sistema tessile, calzaturiero e dell'abbigliamento. L'Its Most, dedicato alla mobilità sostenibile nel trasporto merci e persone, è stato aperto non a caso a Ortona.  Non lontano (a Santa Maria Imbaro) sorge l'istituto superiore "sistema meccanica", specializzato in meccatronica, automazione ed automotive. La scuola nasce nell'area produttiva della Val di Sangro, dove sorge appunto un importante polo per l'automotive. Infine, due sono gli Its anche in provincia di Teramo: uno nel capoluogo (sistema agroalimentare) e l'altro a Mosciano Sant'Angelo (turismo e cultura). Quest'ultimo è anche quello di più recente istituzione.

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