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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

La nuova rinascita della "NR": il brand pescarese che ha vestito i campioni del calcio

In pochi anni le più prestigiose squadre di serie A si rifornivano da NR, azienda poi sorta a livello industriale in contrada Congiunti di Collecorvino con oltre duecento dipendenti

La storia del calcio è fatta di campioni leggendari e partite memorabili, ma anche di simboli e oggetti di culto che i nostalgici di un tempo continuano a venerare. Per qualsiasi tifoso, la divisa sociale è considerata un'uniforme sacra, inviolabile, dal sapore affettivo ma soprattutto ideologico. La maglia, come la bandiera, identifica e inorgoglisce.

Chi la indossa diventa il rappresentante massimo di una squadra, di una città, di un popolo che tante volte vede nel calcio un occasione di riscatto e di realizzazione. Nicola Raccuglia, discreto calciatore negli anni '60, di casacche ne ha vestite diverse e alla fine di ogni partita si spogliava di quella seconda pelle sudata con la consapevolezza di aver fatto appieno il proprio dovere, indipendentemente dal risultato.

Le origini e l'idea

Cresciuto sui campi polverosi di Palermo, ha poi collezionato una discreta carriera a Vicenza, Arezzo, Juve Stabia, Ascoli, Cavese e soprattutto Pescara, diventata la sua città di adozione una volta appese le scarpette al chiodo. Qui ha sviluppato la sua vocazione imprenditoriale nel settore dell'abbigliamento sportivo, iniziando a confezionare maglie, pantaloncini e calzettoni per le società di calcio. Siamo agli inizi degli anni '70 e in un piccolo convento di Serramonacesca un gruppetto di suore si occupava dell'aspetto manifatturiero, trasformando stoffe grezze di lanetta in veri e propri pezzi da museo.

Il successo

La firma d'autore, cucita sul petto, è composta dalle iniziali stilizzate di questo autentico precursore di una moda che oggi si è imbastardita per colpa della globalizzazione e delle multinazionali. In pochi anni le più prestigiose squadre di serie A si rifornivano da NR, azienda poi sorta a livello industriale in contrada Congiunti con oltre duecento dipendenti. Oggigiorno gli studi e le ricerche sui materiali e sul design hanno portato alla creazione e alla realizzazione di una linea di abbigliamento sportivo del tutto innovativa.

Il futuro e il brand 2.0

Tessuti leggeri e al tempo stesso resistenti all'aria, capaci di far scivolare il sudore e mettere l'atleta nelle condizioni di correre sul campo in assoluta freschezza. Il poliestere, materiale sintetico utilizzato per la nuova collezione, permette alla pelle di respirare agevolando le prestazioni sportive a qualsiasi temperatura. Quello attuale è un prodotto di nicchia, destinato ad un mercato più ampio e rivolto a tutte le discipline, commercializzato grazie alla rete e non più con gli oltre 800 punti vendita, come accadeva circa 40 anni fa.

NR sta dunque per Nuova Rinascita di un brand che ha lasciato un'impronta nel calcio che abbiamo imparato ad amare. Testimonial d'eccezione come Maradona, Baresi, Falcao, Baggio, Antognoni, Vialli; nell'elenco infinito di fuoriclasse trovano posto anche Pelè e Chinaglia, ai tempi del Cosmos di New York, Bettega, quando militava con i Toronto Blizzard, e Zico durante la sua esperienza giapponese al Kashima Antlers.

Nr Maglie Campioni di Calcio

E poi il cinema, con la Longobarda di Oronzo Canà, i cult di Alvaro Vitali "Cotechiño" , Pupi Avati e il suo "Ultimo Minuti" e la coppia-gol formata da Gigi e Andrea in "Mezzo destro, mezzo sinistro". Ma se vogliamo, un po' tutti i grandi protagonisti del cinema italiano, da Troisi a Montesano, Verdone e Franco Nero, hanno giocato a pallone con indosso le maglie di Raccuglia che per anni ha fornito il kit da calcio anche alla Nazionale Attori.

Il monopolio fu intaccato solo in parte dai competitors "Robe di Kappa" e "Ellesse" di Leonardo Servadio. Ancora oggi a Napoli vanno a ruba le maglie taroccate di Dieguito con il marchio dello sponsor tecnico (quella originale sfiora i 500 euro), così come a Roma vengono custodite gelosamente dai collezionisti le maglio biancocelesti della Lazio con il simbolo dell'aquila e il logo della Seleco. E per un galeoniano della prima ora, la maglia di Rebonato è preziosa come il Sudario di Cristo. Senza timore di essere blasfemi.

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