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Economia

Anche Confcommercio boccia la liberalizzazione delle licenze

Dopo le forti perplessità di Confesercenti, arriva la bocciatura di Confcommercio riguardo la liberalizzazione delle licenze a Pescara: "Le associazioni di categoria sono state ignorate, ci sarà una concorrenza al ribasso che penalizzerà la qualità dei servizi"

Dopo le forti perplessità espresse ieri da Confesercenti in merito alla liberalizzazione delle licenze a Pescara per bar e ristoranti, arriva la sonora bocciatura di Confcommercio.

L'associazione di categoria, infatti, ha inviato una nota ufficiale in cui esprime la propria contrarietà al provvedimento voluto dalla Giunta comunale.

"E' stata utilizzata una procedura anomala, che non ha coinvolto le associazioni di categoria, dirette interessate del provvedimento, forse per la paura di un confronto" ha dichiarato Miccoli del Fipe/Confcommercio.

"Una concessione indiscriminata delle licenze causerà la diminuzione dei redditi e guadagni di tutte le attività esistenti, in un mercato già saturo, con la conseguente chiusura di molte attività. La legge Regionale riguardante le licenze stabilisce criteri ben precisi per la concessione, in base a statistiche demografiche, alle diverse zone della città ed alle attività già presenti.
In città ci sono già un numero sufficiente di pubblici esercizi capaci di soddisfare le richieste di mercato, che, a causa della crisi e della recessione, ha subito una forte restrizione della domanda" prosegue Confcommercio.

"Tale provvedimento potrebbe causare solo ulteriori danni ed incidere pesantemente sulla qualità dei servizi offerti, portando al fallimento molte attività già al limite della sopravvivenza" conclude Miccoli.

AGGIORNATO ALLE ORE 15,00 DEL 29 OTTOBRE 2009


Nei giorni scorsi l'assessore Cardelli ha annunciato l'intenzione di liberalizzare le licenze per gli esercizi pubblici a Pescara, per dare stimolo all'attività imprenditoriale cittadina, con la possibilità di creare nuovi posti di lavoro.

Confesercenti, con il direttore provinciale Taucci, ha espresso il proprio parere in merito. "Siamo d'accordo per uno snellimento radicale nelle procedure e nella burocrazia per quanto riguarda l'apertura di nuove attività, ma vogliamo comunque tutelare i consumatori ed offrire loro servizi e prodotti di qualità. Una liberalizzazione totale rischia da un lato di creare un "far west" privo di regole e trasparenza, dall'altro di alimentare false aspettative occupazionali" ha dichiarato Confcommercio.

  servono regole chiare per evitare il "Far West"  
"Aprire e gestire oggi un'attività è una vera e propria scommessa, e chi non è esperto o preparato per gestirla rischia inevitabilmente di chiudere. Anche a Pescara questo dev'essere compreso, e per questo chiediamo la convocazione immediata di un tavolo fra le associazioni di categoria e le istituzioni locali, per definire un "piano commerciale" utile ad individuare le reali esigenze di mercato per ogni singola zona della città, frenando le nuove licenze dove c'è già una forte concorrenza, ed incentivando le aperture nelle zone scoperte" prosegue Taucci.

"L'elevate professionalità degli esercenti già presenti sul territorio va tutelata tanto quanto la voglia di chi vuole investire sul territorio, indirizzando i capitali nella giusta e proficua direzione" conclude Confesercenti.
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