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Economia

Imprese “in rosa”, sono tanti gli incentivi per avviare un’attività

D’Agostino, presidente di Cna Impresa Donna Abruzzo: «Nell'era della tecnologia, della digitalizzazione, della sostenibilità e dell'economia circolare, le imprese che non si adegueranno ai nuovi standard di mercato moriranno»

Imprese “in rosa” sugli scudi secondo Linda D’Agostino, presidente di Cna Impresa Donna Abruzzo, associazione che sta realizzando una vasta campagna di informazione e sensibilizzazione. Sono tanti gli incentivi per avviare un’attività grazie al fondo di 20 milioni di euro a sostegno dell'imprenditoria femminile, nato da un'idea del Comitato Impresa Donna del ministero dello Sviluppo economico. Ne possono beneficiare i settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, fornitura di servizi, commercio e turismo: «Nell'era della tecnologia, della digitalizzazione, della sostenibilità e dell'economia circolare, le imprese che non si adegueranno ai nuovi standard di mercato moriranno. Questo nuovo scenario sta creando nuove opportunità soprattutto per i giovani e le giovani imprenditrici, più vicini a questo modo di pensare e fare impresa», afferma D'Agostino. Secondo Unioncamere, il sistema informatico delle Camere di Commercio, lo studio sul “tasso di femminilizzazione” dell’imprenditoria nazionale incorona l'Abruzzo, che con il suo 25,71% può permettersi di guardare dall’alto in basso il resto del Paese, attestato su una media decisamente inferiore: 21,97%. Solo Molise e Basilicata sono in grado di fare meglio. 

Simona Crescenti, responsabile dell’ufficio Fidi della Cna di Teramo, spiega che possono fare richiesta degli aiuti «le imprese femminili costituite da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda, le lavoratrici autonome o le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa femminile. Per loro l’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto dell’80% delle spese ammissibili, e comunque fino a 50mila euro per i programmi di investimento che prevedono spese non superiori a 100mila euro; del 50% per i programmi di investimento superiori a 100mila euro e fino a 250mila. Per le imprese femminili costituite da almeno dodici mesi dalla data di presentazione della domanda, l’agevolazione consiste nel 50% a fondo perduto e 50% con finanziamento a “tasso 0” da restituire in 8 anni con 12 mesi di pre-ammortamento. La copertura massima dell’agevolazione è pari all’80% dell’investimento totale. L’importo massimo del progetto non può superare i 400mila euro». 

I progetti devono essere presentati in via telematica a Invitalia: «Questa nuova situazione – conclude Linda D’Agostino – richiede formazione, investimenti in innovazione in risorse umane capaci di attivare anche nella piccola azienda dei processi nuovi. Il rischio delle donne che fanno impresa è perdere vantaggio competitivo in un mondo che gira a una velocità della luce e che vede però l'imprenditrice barcamenarsi sempre più affannosamente nei vari ruoli. Per questo motivo si rende necessario che le associazioni di rappresentanza trovino con le istituzioni le soluzioni per rimuovere gli ostacoli della crescita dell’impresa al femminile e che facciano sempre più informazione sulle opportunità ad essa riservata».

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