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Economia

Estate 2009: una stagione difficile per il turismo nel pescarese

L'autunno è ormai alle porte, ed anche il clima sulla costa pescarese sembra annunciare definitivamente la fine della stagione estiva. Abbiamo voluto tracciare un primo bilancio dell'estate 2009 per quanto riguarda il turismo, con il parere delle associazioni di categoria

L'estate 2009 ormai volge al termine. Una stagione estiva cruciale per il pescarese e per l'intera Regione, dopo il terremoto del 6 aprile che ha sconvolto il nostro territorio, portando decine di migliaia di sfollati negli alberghi della costa, e facendo i conti anche con la situazione di crisi economica globale che solo ora sembra avviarsi a conclusione.

E' tempo quindi di fare i primi bilanci riguardanti il turismo pescarese. Abbiamo voluto confrontare il parere dei commercianti, (baristi, ristoratori e balneatori) con quello degli albergatori, riferendoci alle associazioni di categoria che li rappresentano.

Partiamo con i commercianti. Confesercenti, in particolare con il Fiba, l'associazione dei balneatori, mette il segno meno davanti al bilancio dell'Estate 2009.

In base ai dati raccolti dal Fiba/Confesercenti, riguardanti i propri iscritti, quasi il 50% dei balneatori ha dichiarato di aver registrato perdite fra il 10 ed il 20%, mentre il 35% circa non ha segnalato grandi differenze rispetto allo scorso anno. Sono poco più del 15% i "fortunati" che affermano di aver avuto un bilancio positivo.

Spicca il dato raccolto dal Fiba sulle attività di ristorazione, spesso legate agli stabilimenti. Qui, infatti, si sono registrati cali molto sensibili, con il 63% dei gestori che registra perdite importanti.

Per quanto riguarda i tre mesi "caldi" per il turismo, giugno e luglio sono andati complessivamente male, mentre ad agosto c'è stato un lieve recupero, comunque sotto tono. Basta infatti considerare il dato della settimana di Ferragosto, davvero impietoso: il 73% dei balneatori ha avuto un calo sensibile di fatturato.

"E' stata una stagione estiva da dimenticare" afferma Confesercenti, che aggiunge "Bisogna ripensare il modo di fare turismo. Sebbene molto sia dipeso dalla crisi economica globale e dal terremoto nella nostra regione, i dati mostrano quello che gli stessi balneatori e commercianti hanno lamentato: di fatto il turismo quest'anno si è retto solo sui residenti".

"In vista della stagione 2010, che speriamo possa essere di rilancio, servono progetti seri ed investimenti importanti per far arrivare la nostra offerta turistica in tutto il mondo e riportare gli stranieri e gli italiani di altre regioni in Abruzzo. Un piano marketing che parta in anticipo, programmando la stagione seriamente e non all'ultimo minuto".

Passiamo invece ad analizzare la situazione per quanto riguarda gli alberghi e le strutture ricettive. Un'estate particolare per gli albergatori pescaresi, che come i colleghi di tutta la costa della regione hanno ospitato per larga parte della stagione gli sfollati aquiliani.

Il bilancio, secondo il Presidente di Federalberghi Emilio Schirato, "è ampiamente negativo, anche se nell'ultimo periodo si sono registrati timidi segnali di ripresa, che potrebbero portare, a fine anno, ad un calo complessivo rispetto al 2008 pari al 27%."

Un calo di fatturato, quindi, nella migliore delle ipotesi, pari a circa un terzo rispetto allo scorso anno. Ma è il dato delle prenotazioni quello più preoccupante per Schirato "La media regionale dice che c'è stato un calo delle prenotazioni effettive pari al 50%, che, in termini economici, significa la perdita di oltre un miliardo di euro per tutto il settore compreso l'indotto".

Il pessimismo quindi sembra interessare tanto gli alberghi quanto gli stabilimenti balneari e le attività ricettive sulla spiaggia.
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