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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Il 2022 anno di ripresa per l'economia abruzzese, ma non con poche difficoltà: a far bene il turismo, ma i rincari pesano

Tra le note positive l'aumento dei turisti sopra i livelli pre-pandemia, le opportunità del pnrr nelle costruzioni e nell'occupazione e il ritorno all'acquisto della case, ma i redditi delle famiglie non migliorano sebbene la povertà non sia diffusa come in altre zone del Paese: bene il lavoro sul fronte femminile

È una fotografia in chiaro-scuro quella scattata dal rapporto sull'economia dell'Abruzzo redatto dalla Banca d'Italia in riferimento al 2022. Se la ripresa rallenta, segnali positivi ci sono su molti settori d'impresa escluso il manifatturiero, così come si segna un miglioramento per l'occupazione femminile seppure in uno scenario in cui i liberi professionisti diminuiscono e le assunzioni non crescono (sebbene siano cresciute quelle a tempo indeterminato).
Se su questo fronte gli appalto del pnrr potrebbero essere un'occasione per aumentare i posti di lavoro, per quanto riguarda il reddito reale delle famiglie il calo c'è stato, ma la povertà in regione è comunque meno diffusa che in altre zone del Paese con i prestiti bancari in ripresa. Si registra comunque una crescita del 5,5 per cento dei consumi.
A pesare su tutti e cioè imprese, famiglie e pubbliche amministrazioni, sono stati certamente i rincari energetici, delle materie prizze e sui prezzi d'acquisto. Nonostante questo le pubbliche amministrazioni sono riuscite a ridurre il debito consolidato, ma per tutti verso il 2023 la fiducia c'è con il turismo che ha segnato una crescita di ben il 23 per cento e che sembra sarà anche maggiore nell'anno in corso.

A livello generale dal punto di vista macroeconomico in Abruzzo si è registrata nel 2022 una crescita inferiore a quella nazionale a causa della fase recessiva innescata dall'emergenza covid. Il Pil (prodotto interno lordo) è però tornato ai livelli del 2019 segnano un recupero totale della fase peggiore del covid. Nello specifico secondo l'indicatore trimestrale regionale (Iter) il Pil è cresciuto in Abruzzo del 3,3 per cento a fronte del 3,7 per cento di media nazionale. Una ripresa che dunque c'è, ma che come detto frena per l'inflazione.

I rincari e il crollo della fiducia delle imprese che guardano però con fiducia al 2023

In questo scenario i livelli delle attività delle imprese che nel 2021 avevano visto un'impennata, sono tornate a ridursi restando quindi sotto i valori rilevati prima della pandemia. Crollata quindi la fiducia nel 2022 proprio per l'impennata dei costi energetici e delle materie prime che non hanno fatto che accrescere con lo scoppio della guerra in Ucraina. Proprio le tensioni lungo le catene globali di approvvigionamento, sottolinea il rapporto della Banca d'Italia, hanno determinato rallentamenti dei ritmi produttivi nell'automotive, il principale comparto dell'industria manifatturiera regionale.

L'indagine della Banca d'Italia su un campione di imprese industriali della regione ha rilevato un indebolimento delle vendite a prezzi costanti, in particolare per le piccole imprese e per quelle orientate prevalentemente al mercato interno. Gli aumenti di prezzo, diffusamente praticati dalle aziende in risposta ai rincari energetici, hanno contenuto la contrazione dei margini di profitto.

Le previsioni sull'andamento del fatturato nel 2023 però, riflettono il miglioramento del clima di fiducia delle imprese emerso sul finire dello scorso anno, in presenza di segnali di graduale superamento delle difficoltà legate ai prezzi dell'energia e all'approvvigionamento di beni intermedi.

Gli investimenti nel 2022 non hanno subito variazioni e si sono concentrati sull'efficientamento energetico

Per quanto riguarda gli investimenti nel 2022 questi sono risultati nel complesso in linea con i piani precedentemente formulati, che si orientavano verso una sostanziale stabilità della spesa. Per l'anno in corso le aziende prefigurano un indebolimento del processo di accumulazione del capitale.

Da rilevare che la maggior parte degli investimenti sono stati fatti per incrementare l'efficienza energetica e comunque per puntare su fonti di energia rinnovabile “in linea con le evidenze che mostrano negli ultimi anni – sottolinea il rapporto - un aumento significativo in regione della produzione e dell'utilizzo di energia pulita”.

Male il manufatturiero per l'export, ma negli altri settori si cresce 

Entrando nel dettaglio dei singoli settori il manifatturiero nel 2022 ha continuato a soffrire nell'export e questo a causa dell'andamento negativo delle vendite di mezzi di trasporto. Bene invece gli altri settori dove la crescita è stata importante e questo soprattutto nel settore farmaceutico.

Segnali più che positivi sono arrivati dal comparto costruzioni che ha continuato ad espandersi grazie soprattutto agli incentivi per la riqualificazione del patrimonio abitativo. Nelle aree colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016-17, sono proseguite le attività di ricostruzione e di rilancio economico e sociale, che si avvalgono anche del contributo del Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Il mercato immobiliare si conferma in ripresa seppur con un rallentamento: nel 2022 le compravendite sono infatti aumentate, ma a un ritmo decisamente inferiore all'anno precedente, riflettendo il rallentamento emerso a partire dal secondo semestre. I prezzi delle case sono ancora saliti, anche se in misura contenuta.

Nel terziario si è completato il recupero dei livelli di attività precedenti l'emergenza sanitaria. Il commercio ha beneficiato della ripresa dei consumi, solo in parte frenata dall'inflazione elevata e dal marcato deterioramento del clima di fiducia delle famiglie. Le presenze turistiche si sono collocate al di sopra dei valori rilevati prima della pandemia, anche grazie alla significativa crescita del numero di visitatori stranieri; ne ha ampiamente beneficiato l'attività dello scalo aeroportuale d'Abruzzo.  Nello specifico nel 2022 le presenze turistiche sono aumentate del 23 per cento andando al di sopra dei livelli pre-pandemia con il dato che sembra destinato ad aumentare nell'anno in corso.

Nell'agricoltura, il rincaro dei prezzi delle materie prime ed energetiche e fattori climatici avversi hanno influito sulle quantità prodotte, in riduzione nei principali comparti.

I risultati reddituali delle imprese sono lievemente peggiorati dopo il forte recupero del 2021, rimanendo comunque su livelli superiori a quelli precedenti la pandemia. Il ricorso all'ampia liquidità accumulata dal 2020 ha contribuito a mitigare gli effetti negativi dei rincari delle materie prime sugli equilibri finanziari delle imprese, anche di quelle appartenenti ai settori a più elevato consumo di energia.

Più prestiti alle imprese

I prestiti alle imprese della regione sono cresciuti, trainati dai finanziamenti alle aziende medio-grandi, in particolare quelle del comparto manifatturiero; si è invece progressivamente accentuata la contrazione dei crediti alle imprese di minori dimensioni, in larga misura per effetto dei rimborsi effettuati. Nella seconda parte dell'anno i prestiti bancari hanno rallentato, in concomitanza con l'aumento del costo del credito che ha fatto seguito al processo di normalizzazione della politica monetaria.

Cambia lo scenario dell'occupazione dove l'indebolimento c'è; cala il reddito reale delle famiglie

Nel 2022, dopo il recupero dell'anno precedente, la dinamica dell'occupazione si è indebolita, risentendo del calo registrato tra i lavoratori autonomi. È tuttavia proseguita la ripresa della componente femminile, maggiormente penalizzata durante l'emergenza sanitaria.

Tra i lavoratori alle dipendenze, la crescita delle nuove posizioni lavorative, desumibile dai dati delle comunicazioni obbligatorie, è stata meno sostenuta rispetto al 2021, anche se nei primi mesi dell'anno in corso sono emersi segnali di rafforzamento. Nel 2022 la creazione di posti di lavoro ha riguardato esclusivamente le forme contrattuali a tempo indeterminato, alimentate anche dall'elevato tasso di conversione di pregresse posizioni a termine. Le attivazioni nette sono state trainate principalmente dai comparti del terziario e delle costruzioni; in quest'ultimo, secondo le stime di Banca D'Italia, un significativo contributo alla crescita dell'occupazione potrebbe derivare dalla realizzazione dei progetti finanziati dal pnrr.

Nel 2022 l'incremento dei prezzi ha determinato una riduzione del reddito reale delle famiglie abruzzesi, più marcata di quella rilevata a livello nazionale. La povertà delle famiglie continua a essere in regione meno diffusa rispetto alla media del Paese, come risulta anche dal minore ricorso alle diverse misure di sostegno pubblico. In linea con le evidenze nazionali, l'impatto del rialzo dei prezzi è risultato più marcato per i nuclei appartenenti alle fasce più basse della distribuzione della spesa, a causa della più elevata incidenza nel proprio paniere di consumo dei beni energetici e alimentari, che hanno subito i rincari più pronunciati.
Nel 2022 è proseguita la ripresa dei finanziamenti bancari alle famiglie, sostenuta sia dal credito al consumo, sia dai mutui per l'acquisto di abitazioni, anche se questi ultimi hanno cominciato a risentire dell'aumento dei tassi di interesse nella seconda parte dell'anno. L'esposizione ai rialzi dell'onere del servizio del debito risulta attenuata dalla bassa incidenza dei finanziamenti indicizzati sul totale delle consistenze dei mutui.
Il mercato del credito

In un contesto di crescente attenzione alla qualità del credito, le politiche di offerta delle banche sono diventate generalmente meno distese. Il flusso di nuovi crediti deteriorati ha continuato a mantenersi nel complesso su livelli contenuti; l'incidenza delle consistenze sul totale dei prestiti si è ulteriormente ridotta, anche per l'elevato ammontare delle operazioni di cessione di crediti deteriorati realizzate nell'anno.

La liquidità detenuta da imprese e famiglie sui depositi bancari permane su livelli storicamente elevati, ma la sua espansione si è pressoché arrestata rispetto all'anno precedente. È cresciuto il ricorso delle famiglie all'investimento in titoli di Stato e obbligazioni bancarie, incentivato dal rialzo dei rendimenti di mercato.

Nel 2022 è proseguito in Abruzzo, come nel resto del Paese, il ridimensionamento della rete di sportelli bancari, a fronte di un contestuale rafforzamento dell'utilizzo dei servizi bancari online da parte della clientela. Questi ultimi, insieme alla diffusa presenza di sportelli postali sul territorio regionale, contribuiscono a garantire l'accessibilità delle famiglie ai servizi finanziari.

La situzione nelle pubbliche amministazioni

La spesa corrente primaria delle amministrazioni locali è cresciuta in misura rilevante, trainata dalla dinamica dei pagamenti per l'acquisto di beni e servizi e delle spese per il personale. Le uscite correnti hanno risentito anche dei maggiori costi connessi ai rincari delle materie prime energetiche. La spesa in conto capitale, dopo la marcata espansione dell'anno precedente, si è nuovamente contratta.

Gli investimenti fissi, in lieve calo nel 2022, nei prossimi anni saranno sostenuti, oltre che dai fondi strutturali, anche dalle risorse assegnate dal pnrr che, se spese integralmente, produrrebbero un significativo incremento degli investimenti nel periodo 2023-26. Le entrate correnti non finanziarie sono cresciute per i Comuni e le Province abruzzesi, mentre sono diminuite per la Regione. Il debito consolidato delle amministrazioni locali si è ulteriormente ridotto, collocandosi al di sotto della media nazionale in rapporto alla popolazione.

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