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Sabato, 27 Aprile 2024
Economia

La denuncia delle associazioni produttive: "Dieci milioni di euro fermi per le imprese nonostante la legge regionale approvata"

Le sigle associative Casartigiani, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio e Confeserecenti fanno riferimento ai fondi stanziati dalla Regione per le zone rosse Covid, mai erogati alle imprese beneficiarie

Oltre il danno causato dal caro energia, anche la beffa di attendere 10 milioni di euro di fondi stanziati e mari erogati. Le sigle associative del mondo produttivo abruzzese si uniscono per chiedere il pagamento dei fondi della egge regionale n°9/21 varata per l’emergenza Covid con un’approvazione unanime in Consiglio regionale, e la pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione Abruzzo. L'attacco arriva da Casartigiani, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio e Confeserecenti che giudicano «inaccettabile, inammissibile e ingiustificabile il comportamento tenuto dalla Giunta regionale sulla questione, arrivata ormai al limite della tollerabilità.

"Nel marzo scorso, dopo dieci mesi di silenzio tombale  il governo regionale, senza alcun fondato motivo e senza alcuna preventiva condivisione con le forze economiche abruzzesi, aveva proposto con una delibera la rimodulazione unilaterale del testo della legge, pubblicata il 18 maggio 2021 con il numero 9. L’intera dotazione veniva indirizzata verso una e una sola delle misure contenute, il piccolo prestito, contravvenendo alla lettera della norma, nata per sostenere le imprese della ristorazione e del turismo penalizzate dalle “zone rosse” Covid"

Poi, dopo una faticosa trattativa spiegano le associazioni, erano arrivate le rassicurazioni che la misura più adatta al mondo delle imprese contenuta nella legge, ovvero la creazione di un fondo destinato all’abbattimento dei tassi di interesse e dei costi delle garanzie prestate dai confidi (cioè quella che avrebbe garantito l’effetto moltiplicatore più elevato: con 10milioni si possono dare finanziamenti a più di 5mila imprese per un totale di 140milioni di euro) avrebbe avuto a disposizione solo un milione e mezzo di euro.

"Adesso abbiamo deciso di rompere noi il silenzio, soprattutto perché incombe questa nuova emergenza energetica: chiederemo alla Giunta regionale, con le altre forze produttive e i sindacati dei lavoratori, di mantenere il milione e mezzo per il fondo, destinando il resto al contenimento degli enormi aumenti delle bollette. E chiediamo anche alle forze politiche di maggioranza e di opposizione di sottrarre un minuto alla loro campagna elettorale per rispondere di questa vicenda inqualificabile alle imprese abruzzesi e di pronunciarsi sulla nostra proposta."

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