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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Poco credito alle imprese abruzzesi nel 2021, la Cna: "Senza le garanzie statali le banche avrebbero chiuso i rubinetti"

Lo studio di Aldo Ronci per la Cna Abruzzo rivela come, al netto delle garanzie statali per il sostegno alle imprese post pandemia, il sistema bancario ha ridotto drasticamente l'erogazione di liquidità alle aziende

Rubinetti del credito bancario quasi chiusi nel 2021 per le imprese abruzzesi senza le garanzie statali. Lo studio di Aldo Ronci per la Cna Abruzzo, infatti, dimostra che lo scorso anno, con l'emergenza pandemica ancora attiva  la liquidità erogata dal sistema bancario alle aziende e imprese è calata sensibilmente se non si considerando le garanzie statali messe a disposiizone dal Fondo centrale di garanzia, che di fatto ancora una volta ha fatto da paracadute per i prestiti del sistema economico regionale.

"Al 31 dicembre scorso i prestiti alle imprese ammontavano complessivamente a 10 miliardi e 550 milioni di euro, registrando sui dodici mesi precedenti un incremento di appena 22 milioni, che in valore percentuale rappresenta lo 0,1%, contro l’1,7% nazionale. Valori che, considerate le circostanze, rappresentano davvero un’inezia». Se poi viene osservato in controluce, anche questo modestissimo aumento svela il suo lato debole: «Perchè nei fatti – prosegue Ronci – si è trattato di uno scambio: i 1.463 milioni di euro di crediti erogati in più, grazie alla garanzia pubblica, hanno coperto a malapena la restrizione patita nello stesso periodo, con i canali normale, che è stata pari a 1.441 milioni"

L'Abruzzo è anche molto al di sotto della media italiana per i prestiti erogati per le cifre concesse: 82mila 432 euro, contro 143mila 869 della media Italia e sono le piccole imprese a pagare questa mancanza di prestiti, con un calo del 75% rispetto all'anno precedente al netto delle garanzie statali. Graziano Di Costanzo, direttore Cna Abruzzo:

"Ce n’è abbastanza per spingere il mondo produttivo a invocare un deciso cambio di passo in materia di credito. Il lungo e travagliato iter di attivazione della legge regionale del 2021, la numero 9, destinata a sostenere le imprese colpite dall’emergenza Covid, soprattutto nei settori del commercio e del turismo, non ha ancora visto la luce del sole: Chiaro che in materia occorra subito una svolta perché un numero consistente di piccole imprese non ha potuto usufruire dei finanziamenti garantiti dallo Stato, perché le rate su tasse e mutui non sono più bloccate, perché il costo delle materie prime è schizzato, perché anche i diversi ammortizzatori sociali non sono più attivi. Abbiamo chiesto alla Regione, con le altre associazioni del mondo della piccola imprese, di valorizzare il ruolo dei confidi per favorire l’accesso al credito bancario: crediamo che questi dati parlino più di qualsiasi altra cosa. E che bisogna anche recuperare velocemente il tempo perso"

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