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Economia

L'appello della Cgil Abruzzo sulle misure restrittive per il Covid: "Tutelare i lavoratori o le famiglie saranno sul lastrico"

Il segretario Ranieri si appella alle istituzioni per trovare soluzioni che possano sostenere famiglie e lavoratori in difficoltà almeno fino alla primavera

Proteggere e tutelare i lavoratori almeno fino a marzo, per passare la nuova ondata della pandemia che rischia questa volta di mettere definitivamente sul lastrico migliaia di famiglie abruzzesi. L'appello è stato lanciato dal segretario regionale della Cgil Abruzzo Ranieri, che chiede tutele alle istituzioni considerando il difficile momento che l'economia locale e mondiale sta già vivendo e che potrebbe aggravarsi con la seconda ondata della pandemia.

Problemi sia per le grandi aziende in Abruzzo come per le vertenze di Betafence, Denso, Deco, Atr e Yokohama ma anche la strage di piccole e medie imprese, con ristoranti e commercio particolarmente colpito assieme al turismo ed automotive con l'eccezione di Fca.

La cassa integrazione è esplosa, tanto che nel primo quadrimestre 2020 in Abruzzo si è registrato un incremento di 14 milioni di ore, 15 volte più del periodo precedente, senza contare il vertiginoso aumento delle richieste di reddito e pensione di cittadinanza, che a maggio davano da vivere a 51.572 abruzzesi
 

Non bastano dunque cassa integrazione e blocco licenziamenti ma servono altri sostegni per gli ammortizzatori sociali, garantendo cassa integrazione a tutto il lavoro dipendente ma anche ad artigiani, commercianti e partite iva senza liquidità.

Su questo fronte forse la Regione avrebbe dovuto mettere in campo interventi per ampliare le possibilità di accesso al credito, perché sono davvero tanti ad averne bisogno

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