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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Cassa integrazione in deroga, i sindacati: "Abruzzo penultima Regione d'Italia"

A dirlo sono i segretari regiornali dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl ovvero Carmine Ranieri, Leo Malandra, Michele Lombardo, Gianna De Amicis che replicano all'assessore regionale Fioretti

"Sulla cassa integrazione in deroga non è vero che siamo nella media, l'Abruzzo è la penultima regione d'Italia". 
A dirlo sono i segretari regiornali dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl ovvero Carmine Ranieri, Leo Malandra, Michele Lombardo, Gianna De Amicis che replicano all'assessore regionale Piero Fioretti.

Come fanno sapere i sindacati sono 64.175 le domande di cassa integrazione in deroga che 17 regioni italiane hanno “processato” e inviato all’Inps. Di queste 22.936 sono state già autorizzate dall’Istituto di previdenza e 2.038 risultano già pagate a favore di 4.149 beneficiari.

"Peccato che in Abruzzo le domande esaminate dalla Regione, e inviate all’Inps, sono solo 113 a fronte di 10.300 istanze presentate dalle aziende, che riguardano una platea di circa 27mila lavoratori. A testimoniarlo è l’Inps, attraverso un report che tiene conto della rilevazione riferita alle domande “lavorate” fino a martedì 22 aprile", fanno notare i 4 segretari.

"Un dato che lascia stupefatti, affermano Ranieri, Malandra, Lombardo e De Amicis, "che smentisce le dichiarazioni ufficiali dell’assessore regionale alle Politiche del lavoro, Piero Fioretti, secondo il quale “la Regione Abruzzo è perfettamente in linea con le altre regioni italiane nella gestione delle istanze per l'erogazione della Cassa integrazione in deroga”.

Il report dell’Inps tiene conto delle domande presentate in 17 regioni italiane. In testa c’è il Lazio, con 29.684 domande già processate; seguono la Campania (8.999), le Marche (6.362), il Veneto (3.459), l’Emilia Romagna (3.449), la Liguria (2.865), la Toscana (2.565), la Puglia (1.691), la Calabria (1.344), l’Umbria (937), il Piemonte (704), la Basilicata (577), la Lombardia (507), la Valle d’Aosta (453), il Friuli Venezia Giulia (379). L’Abruzzo, con le sue 113 domande “processate” e inviate all’Inps, è penultima in graduatoria, prima del Molise (87).

I segretari di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, ribadiscono che “a essere chiamati in causa per i ritardi non sono certo i dipendenti della Regione che stanno gestendo le pratiche, ma la mancanza di programmazione da parte dell’assessorato. Dal 23 febbraio la Regione era a conoscenza del fatto che si stava preannunciando l’emergenza lavoro più drammatica degli ultimi decenni, ma l’assessore non si è premurato di organizzare gli uffici per farvi fronte. Si ricorda che il decreto che istituisce la cassa integrazione in deroga per le Regioni risale al 17 marzo 2020. È piuttosto singolare che l’assessore si sia ricordato di potenziare il gruppo di lavoro addetto alla gestione delle pratiche della cassa integrazione in deroga, portandolo a 30 dipendenti, solo il 22 aprile”.

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