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Alta Velocità in Abruzzo, la Cna chiede un intervento diretto di Chiodi

La Cna Abruzzo interviene in merito alla questione dell'Alta Velocità ed alla possibilità che il medio versante adriatico rimanga escluso dagli interventi strutturali di ammodernamento delle infrastrutture

La Cna Abruzzo interviene in merito alla questione dell'Alta Velocità ed alla possibilità che il medio versante adriatico rimanga escluso dagli interventi strutturali di ammodernamento delle infrastrutture.

«Il presidente Chiodi investa al più presto il tavolo unitario del Patto per l'Abruzzo della “vertenza Alta Velocità”, una infrastruttura decisiva per il trasporto delle merci e delle persone dei prossimi anni, ma dai cui investimenti futuri rischia di essere tagliato definitivamente fuori tutto il medio Adriatico. E stringa al più presto intese con le altre Regioni italiane interessate, per rendere più forti le ragioni di un'intera area del Paese che si avvia all'emarginazione».

A chiederlo è la Cna abruzzese, «secondo cui pure a fronte delle dichiarazioni di buona volontà di queste ore, espresse dall'assessore regionale ai Trasporti, Morra, ad oggi a parlare sono i fatti. A cominciare dalla ribadita volontà di Fs, prima con le parole del suo amministratore delegato, Mauro Moretti
(“Si fanno più infrastrutture dove c'è più concentrazione di persone”, dichiarazione resa al Corriere del Mezzogiorno il 24 giugno scorso, ndr), poi con la presentazione del Piano strategico 2011- 2015, di mettere nero su bianco la decisione di investire, per quanto riguarda l'Alta Velocità lungo la dorsale adriatica, solo per collegare l'area metropolitana di Bari con Napoli e il Tirreno».

A detta della Cna abruzzese, che nei giorni scorsi è intervenuta assieme a quella delle Marche per denunciare il rischio-esclusione dell'intero medio versante adriatico dagli investimenti per la nuova infrastruttura, in queste ore si susseguono importanti prese di posizione del mondo politico
e istituzionale (come l'interrogazione presentata al ministro dei Trasporti Matteoli dall'onorevole Oriano Giovanelli, ndr) che denunciano e sottolineano la gravità della situazione per tutta l'area del medio Adriatico, penalizzando in modo evidente, oltre ad Abruzzo e Marche, anche il Molise e
la costa romagnola.

Senza dimenticare che l'assenza dell'Alta Velocità lungo l'Adriatico finirà per vanificare anche le prospettive e le potenzialità di sviluppo dei rapporti economici con il mondo dei Balcani.

«L'Alta Velocità – conclude la confederazione artigiana presieduta da Italo Lupo – rappresenta uno snodo strategico per lo sviluppo. Ed è questa la ragione per cui tutte le forze istituzionali, politiche, imprenditoriali e sociali che si sono strette attorno al Patto vanno investite del problema. L'esito positivo della prima trattativa con il Governo rappresenta un metodo e un esempio per orientare il rapporto con altri soggetti, quali Fs, affinché modifichino le loro scelte».

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