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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Imprese agricole, allarme della Cia Pescara-Chieti: 337 aziende chiuse nei primi tre mesi del 2023

Continua la tendenza negativa registrata già a fine 2022 e questo, insieme alla fluttuazione dei prezzi delle materie prime, preoccupa. Il presidente Domenico Bomba chiede più investimenti e un miglior uso dei fondi europei

Allarme della Cia (Confederazione italiana agricoltori) Chieti-Pescara per il calo delle imprese di settore registrato nel primo trimestre 2023: una discesa dello 0,36 per cento che si traduce in 337 aziende agricole in meno.

Una tendenza che continua, sottolinea l'associazione, dato che il 2022 si era chiuso in negativo con un meno 1,02 per cento di aziende per un totale di 431 imprese chiuse.

Agricoltura e allevamento, sottolinea la Cia, sono un settore primario per l'economia abruzzese e il fatto che si continui ad assistere ad una sua crisi preoccupa. Lo sottolinea il presidente Domenico Bomba che parla di settore strategico sia dal punto di vista ambientale che economico. “Il calo delle imprese agricole è un segnale allarmante che richiede una riflessione seria e un'azione immediata da parte delle istituzioni e degli attori del settore”. A fare peggio è la provincia di Chieti che nel trimestre ha perso praticamente la metà delle aziende con 157 chiusure, ma non va meglio nel resto del territorio.

Per Bomba è tempo di supportare gli agricoltori e di creare le condizioni favorevoli per la crescita e la sostenibilità dell'agricoltura regionale. “Dobbiamo lavorare per creare un ambiente che promuova l'imprenditorialità agricola investendo in infrastrutture, formazione e innovazione – afferma -. Inoltre, dobbiamo favorire l'accesso al credito e semplificare le procedure burocratiche, al fine di incentivare la creazione di nuove imprese agricole e sostenere quelle esistenti. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo invertire questa tendenza negativa e garantire la prosperità delle imprese agricole e dell'intera regione”, aggiunge il presidente della Cia Chieti-Pescara.

Il problema delle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime

Preoccupano anche le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime utilizzate in agricoltura come i combustibili, i fertilizzanti e i mangimi, che possono influenzare i costi di produzione e, di conseguenza, i prezzi dei prodotti agricoli.

“Gli sbalzi di mercato per i prezzi dei prodotti agricoli possono causare incertezza e rischi per gli agricoltori e possono influenzare la loro redditività e sostenibilità – sottolinea infatti Bomba -. Per affrontare questa sfida, sono necessarie strategie e politiche adeguate, come l'implementazione di strumenti di gestione del rischio, una cooperazione e un coordinamento più stretti tra gli attori del settore agricolo”.

L'uso dei fondi europei

Per il presidente i fondi europei sono una risorsa importante e che va utilizzata nel pieno del suo potenziale. “Complessità burocratica, mancanza di consapevolezza, risorse limitate devono lasciare il posto a semplificazioni per l’accesso ai bandi, sburocratizzazione delle procedure e stimolo alla competitività e all’innovazione favorendo così l’accesso ai finanziamenti – dice ancora -. L'agricoltura è un settore chiave per l'occupazione e lo sviluppo delle aree rurali. Sfruttare appieno i fondi europei può aiutare le regioni a creare posti di lavoro nel settore agricolo e nelle attività correlate – conclude -, favorendo l'attrazione di giovani imprenditori”.

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