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Economia

Abruzzo: disoccupazione all'8%, persi 30 mila posti in tre mesi

Nel trimestre del terremoto, quello che va da aprile fino a giugno, in Abruzzo sono stati persi più di 30.000 posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione sale all'8%, contro il 7,4% della media nazionale. Soffrono agricoltura ed industria. Penalizzate soprattutto le donne

Il secondo trimestre del 2009 ha visto perdere, in Abruzzo, circa 30 mila posti di lavoro.

E' questo il dato che emerge dall'analisi dell'Istat riguardo il periodo che va da aprile a giugno, durante il quale c'è stato il terremoto del 6 aprile a L'Aquila.

Nello specifico, sono 32 mila i posti di lavoro andati in fumo, di cui ben 25 mila sono donne. Un dato significativo dove si collocano anche i precari ed i giovani, che in molti casi non si sono visti rinnovare il contratto a tempo determinato.

L'indice di disoccupazione sale all'8% contro il 7,4% della media nazionale. A soffrire sono soprattutto le piccole imprese e l'agricoltura, dove si sono persi rispettivamente 7.000 posti di lavoro.

Secondo gli esperti, le cause di questo aumento sono da imputare nella crisi economica globale che ha visto un blocco delle ordinazioni per quanto riguarda l'industria, il debito regionale per la sanità ormai fuori controllo, ed ovviamente il terremoto che ha azzerato di fatto il Pil e l'occupazione a L'Aquila ed in molte zone della provincia.

Proprio sulle conseguenze del terremoto, gli economisti sono pessimisti: sembra infatti che le reali conseguenze, diffuse in tutte la regione, saranno visibili nei dati riguardanti il terzo trimestre, quando le ricadute economiche saranno ben visibili su tutto il territorio abruzzese.
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