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Cultura

Un'incisione di Annibale Carracci acquisita dal museo Paparella Treccia

Annunciata dal presidente della Fondazione, Augusto Di Luzio, l'acquisizione di una nuova opera d’arte che va ad arricchire la collezione Paparella, utilizzata per il piatto che riproduce “Susanna e i vecchioni”

La Fondazione Museo Paparella Treccia ha annunciato l'acquisizione, dalla Galleria Il Bulino di Milano, di una rarissima acquaforte di Annibale Carracci.

Augusto Di Luzio, presidente della Fondazione Paparella Treccia, spiega: "Come è risaputo, gli antichi ceramisti di Castelli riproducevano, con la tecnica dello spolvero, le acqueforti di noti e prestigiosi artisti loro contemporanei, italiani e stranieri. Da anni il Museo era alla ricerca dell’opera del grande artista bolognese del '600 Annibale Carracci che Carlo Antonio Grue usò per produrre il bellissimo piatto riproducente il noto episodio biblico di “Susanna e i vecchioni”. L’opera del Carracci sarà naturalmente esposta accanto a quella di Carlo Antonio, facendo in tal modo comprendere al visitatore come si realizzavano gli impianti iconografici delle maioliche".

Soddisfazione è stata manifestata da tutti gli organi della Fondazione Paparella Treccia anche perché, relativamente allo stato di conservazione e all’autenticità dell’opera, ci si è rivolti al critico della grafica artistica Michele Tavola che, dopo averla visionata, ne ha consigliato l’acquisizione. A quel punto non ci sono più stati dubbi sul da farsi. L’opera è stata realizzata nel 1621 ed è appartenuta a un importante collezionista inglese che ha saputo conservarla bene.

Annibale Carracci, Susanna e i Vecchioni, acquaforte, 1621

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