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Cultura

Eventi teatrali al tempo del coronavirus, Francioni: "La situazione è molto seria"

Parla il titolare della 'Stefano Francioni Produzioni', che organizza diversi tour nazionali di importanti attori italiani: "Il settore sta vivendo uno stato di grande difficoltà. Sono preoccupato per le maestranze"

Non solo concerti: anche il mondo del teatro se la passa male al tempo del coronavirus. Tutti gli eventi, attualmente, sono stati rinviati a data da destinarsi. Ne abbiamo parlato con il pescarese Stefano Francioni, che con la sua 'Stefano Francioni Produzioni' organizza diversi tour nazionali di importanti attori italiani. Questa la nostra intervista.

Com'è attualmente la situazione?

"La situazione è molto seria. Per quanto mi riguarda, io avevo avviato 6 differenti produzioni, il cui debutto era previsto a fine marzo per poi proseguire fino a maggio, ma sono stato costretto a sospendere tutto. Il settore del teatro sta vivendo uno stato di grande difficoltà".

Qualche nome?

"L'Amleto con Giorgio Pasotti e Mariangela D'Abbraccio, realizzato in coproduzione con il Tsa e Fattore K, ha potuto fare solo 3 date, dopo di che si è dovuto fermare per l'emergenza sanitaria. Il 4 aprile sarebbero iniziati gli spettacoli di Anna Foglietta e Lino Guanciale, senza contare lo show di Paola Minaccioni. Dovevano inoltre tenersi nuove repliche dei tour di Luca Argentero ed Edoardo Leo. Tutto saltato. Un vero peccato, anche perché molte cose erano state allestite insieme al Teatro Stabile d'Abruzzo. La vedo difficile anche per i prossimi mesi, considerando che a ottobre è in programma uno spettacolo con Marco Bocci e a dicembre dovrebbe partire un progetto di teatro canzone con Nino D'Angelo".

Che cosa la preoccupa di più?

"Mi preoccupa soprattutto il destino delle maestranze, che non possono rimanere ferme per tutti questi mesi. Chi opera nella scenotecnica, chi è attivo nella pre e postproduzione o chi si occupa delle luci non può permettersi di stare tutto questo tempo senza lavorare. I produttori hanno già affrontato spese importanti, anticipando i costi senza poterli recuperare, ma i tecnici specializzati dello spettacolo versano in una condizione drammatica”.

Quando si prevede il ritorno alla normalità?

"Non saprei dirlo con certezza. Ad oggi non c'è ancora niente di concreto, anche se le associazioni di settore hanno proposto al ministero dei beni culturali di far riprendere gli spettacoli osservando il distanziamento sociale sul palco. Io spero di poter ripartire prima di dicembre, ma più realisticamente penso che dovrò stare fermo per un anno. Nel mio caso va anche considerata la disponibilità degli artisti, che danno il diritto di prima chiamata alla televisione e al cinema: devo sempre incastrarmi tra questi loro impegni. Potrei anche ritrovarmi alle prese con un accavallamento tra le produzioni di film e fiction e le date degli spettacoli in teatro".

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