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Due pescaresi tra i 13 artisti selezionati per la colonna sonora del docufilm “Serendip”

Tra i vincitori del contest di Take Me Back figurano Sheta Vayas (Manuel Virtù), Life In a Glasshouse e altri cinque abruzzesi. Il documentario è stato girato in Sri Lanka e diretto da Marco Napoli

Tredici artisti, per un totale di ventiquattro brani, sono stati scelti per accompagnare le immagini di Serendip, il docufilm realizzato dal noto regista abruzzese Marco Napoli e prodotto da Antonio Di Leonardo e Andrea Mariani, fondatori di Take Me Back, il progetto nato in Abruzzo che si occupa di viaggi e beneficenza. Il film è stato girato durante l’ultima missione di Andrea e Antonio, entrambi teatini, che si è tenuta a giugno scorso in Sri Lanka durante la quale è stato consegnato materiale didattico a 220 bambini della scuola di Ambewela.

Tra gli artisti che sono stati selezionati per la colonna sonora del film  ci sono ben 7 abruzzesi (tra cui due pescaresi): Sheta Vayas (Manuel Virtù) di Pescara, Life In a Glasshouse di Montesilvano, Moonshine Booze di Teramo, Mark Di Nozzi di Chieti (città peraltro che ha dato i natali a Take Me Back), Francesco Siciliano di Ortona, Camilla Coccia di Giulianova e Lorenzo Di Deo di Ortona.

L'iscrizione al contest "Le emozioni hanno bisogno di musica" è avvenuta ad agosto scorso con una procedura on line che è durata fino a metà settembre: 130 gli artisti da tutta Italia iscritti con 330 brani in gara; al primo turno ne sono stati scelti 45 dal regista Marco Napoli e sono passati poi in finale soltanto 13.

La comunicazione dei brani selezionati è avvenuta tramite una diretta Facebook sulla pagina Take Me Back e le persone raggiunte sono state oltre 7000. Durante la diretta (durata 45 minuti), Francesco Di Bucchianico (speaker di Radio Delta 1, radio partner dell’evento) ha presentato direttamente dagli studi radiofonici i brani. Sono intervenuti alla diretta anche il regista Marco Napoli e gli stessi artisti selezionati.

La trama del film 'Serendip' 

Dopo mesi passati a raccogliere le risorse necessarie, Andrea raggiunge Antonio in Sri Lanka, già a lavoro nell'organizzare la consegna di materiale scolastico ai bambini di Ambewela. La loro missione Take Me Back li farà improvvisare ascoltatori di storie, spettatori in prima persona di un luogo lontano, che urla diversità, cambiamento e possibilità. Quello che i due amici non potevano prevedere era quanto il viaggio stesso sarebbe diventato il loro cammino, permettendogli di riportare a casa molto più della sensazione di aver fatto qualcosa di grande. Un viaggio, insomma, attraverso le selvagge terre dello Sri Lanka, alla scoperta del senso di solidarietà come archetipo dell'essere umano.

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