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I Premi Flaiano salutano Monica Vitti, vincitrice del riconoscimento nel 1988

Anche un altro ex Premio Flaiano, cioè Carlo Verdone, ha voluto salutare sui social la grande attrice, che è morta oggi all'età di 90 anni

Anche i Premi Internazionali Flaiano hanno voluto commemorare Monica Vitti, la grande attrice morta oggi all'età di 90 anni, che vinse il prestigioso riconoscimento nel 1988. Ecco che cosa si legge in una nota diffusa nel pomeriggio dall'organizzazione: "Ci piace ricordarla con un aneddoto: in occasione della sua premiazione l'autista incaricato dall'organizzazione dei Premi andò a Roma a prenderla a casa; Monica Vitti scese, vide che l'auto era di una nota marca tedesca e si rifiutò di salirci per motivi scaramantici. L'organizzazione dei Premi dovette reperire velocemente un'altra auto che non fosse di marca tedesca". Durante il viaggio, effettuato insieme alla sceneggiatrice Suso Cecchi D'Amico, si ruppe l'aria condizionata dell'auto: arrivata in albergo, la Vitti "raccontò ridendo che avevano fatto il viaggio con la testa fuori dal finestrino per il caldo e ringraziò l'autista per l'esperienza vissuta".

In ultimo, i Premi Flaiano precisano che "l'Abruzzo ha celebrato la straordinaria interprete che oggi ci ha lasciati conferendole nel 1988 il Premio Internazionale Flaiano per l'Interpretazione (complesso dell'opera) e in occasione del suo ottantesimo compleanno con una rassegna di tre giorni di suoi film al Mediamuseum-Museo del Cinema di Pescara e nell'ambito della XXI edizione di Scrittura e Immagine - Chieti Film Festival". 

Anche un altro ex Premio Flaiano, cioè Carlo Verdone, ha voluto salutare Monica Vitti: "Con lei se ne va un'attrice di immenso spessore, gran carattere e forte personalità", ha scritto sui social l'attore e regista romano. "In un cinema tutto o quasi al maschile lei ed Anna Magnani hanno rappresentato il talento femminile ai massimi livelli. Perfetta e credibile sia nel drammatico  che nella commedia, lascia un'eredità dura da colmare. Tutte le giovani attrici dovrebbero studiare le sue interpretazioni. Ne trarrebbero una grande, immensa lezione. Nella sua lunga malattia ha avuto accanto un uomo ammirevole, eccezionale: Roberto Russo. A lui il mio abbraccio più sincero e forte. Grazie, Monica, per tutto quello che ci hai dato. Nella risata e nella riflessione".

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