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Cepagatti, nuova vita per i murales del borgo dipinti da Mira Cancelli

Siglato stamattina un protocollo d’intesa per il restauro dei murales del centro storico di Cepagatti realizzati dal 1985 al 1996 dall’artista locale, che con i suoi allievi ha arricchito il paese di opere affascinanti e interessanti

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

Siglato stamattina un protocollo d’intesa per il restauro dei murales del centro storico di Cepagatti realizzati dal 1985 al 1996 dall’artista locale Mira Cancelli, che con i suoi allievi ha arricchito il paese di opere affascinanti e interessanti dal punto di vista artistico, culturale e turistico. Un omaggio e un ricordo rivolto all’artista, docente, pittrice, poetessa, scrittrice, scomparsa due mesi fa all’età di 85 anni.

“Vogliamo ricordare la Professoressa Cancelli tramite le sue opere", spiega il vicesindaco Annalisa Palozzo, "e per questo che sottoscriviamo oggi un protocollo d'intesa con le scuole di Cepagatti e l'Istituto d'arte di Penne per il restauro dei murales. Gli studenti guidati dai loro docenti s'impegneranno a restaurare i murales del Centro storico".

Direttore artistico dell'iniziativa sarà l'architetto Eugenio Cancelli, insegnante d'arte e figlio di Mira Cancelli. Murales nati da uno studio e apprezzamento storico-artistico della propria terra: “Dal niente sono arrivata a scoprire che pochi centri in Abruzzo hanno le vestigia romane che conserva Cepagatti”, leggiamo in una dichiarazione rilasciata dalla professoressa Cancelli. Percorrendo le stradine del centro storico tra la Torre Alex e il Castello Marcantonio tra i viottoli medievali tutte le pareti e facciate delle case sono affrescate seguendo un percorso informativo e storico-leggendario alla scoperta di un piccolo borgo dalla grande storia e fascino.

Il tema principale è legato alla nobildonna Antonia Profeta che, in epoca longobarda, sposò il marchese Filippo Valignani di Chieti. Altri murales raccontano invece la vita dei cepagattesi di ieri e di oggi, attraverso le attività tipiche che da secoli hanno caratterizzato la vita dei borghi abruzzesi. Racconti pittorici tra una Cepagatti di epoca romana, una Cepagatti feudo medievale e il castello ed i signori locali.

Strati e livelli di una storia che racconta la sua magia sui muri delle abitazioni e tra i ritrovamenti archeologici come i due grandi doli in terracotta rinvenuti nel 1970 e recanti il marchio del vasaio Panphilus magister, i frammenti di opus reticolatum, le cisterne di epoca romana che trovavano spazio all’interno della torre ed i resti di una villa romana che sorgeva dove fu dapprima eretto un castrum medievale e successivamente l’attuale castello.

Avvolto nella leggenda anche l’origine del nome di Cepagatti che potrebbe derivare dal “ci pagate” in quanto il castello era un punto di passaggio fondamentale e chiunque si recasse da quelle parti doveva pagare una sorta di pedaggio. Secondo altre ipotesi le origini del nome si possono far riferire ai termini latini captus pagus (villaggio conquistato), cis pagus teatis (villaggio al di qua di Teate “Chieti”), o ancora alla parola “ceppaia”, che starebbe ad indicare un luogo ricco di fascine di rami secchi.

Murales colorati che come i disegni di un libro di fiabe conducono per mano alla scoperta di un passato da custodire e conservare. Murales che il tempo ha in parte sbiadito e corrotto ma che prestissimo torneranno a una brillante e colorata nuova vita.

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