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Cronaca

Truffe Coronavirus tramite e-mail, occhio alla falsa comunicazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità

Anche nella zona di Pescara e dell'area metropolitana si stanno susseguendo in questi ultimi giorni le segnalazioni di e-mail contenenti virus malware e trojan in grado di sottrarre dati importanti

Facendo leva sulla paura e sui timori delle persone rispetto al diffondersi del Coronavirus in Italia si stanno moltiplicando anche i tentativi di truffe perpetrati tramite e-mail a migliaia di persone.
Anche nella zona di Pescara e dell'area metropolitana si stanno susseguendo in questi ultimi giorni le segnalazioni di e-mail contenenti virus malware e trojan in grado di sottrarre dati importanti.

Nello specifico, nella casella di posta elettronica di diverse persone è arrivata una e-mail firmata Penelope Marchetti - Organizzazione Mondiale della Sanità Italia (ovviamente si tratta di una firma falsa). 

Nel testo della e-mail, scritto in un buon italiano, si legge questo:

«Gentile Signore/Signora, a causa del fatto che nella sua zona sono documentati casi di infezione dal coronavirus, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha preparato un documento che comprende tutte le precauzioni necessarie contro l'infezione dal coronavirus. Le consigliamo vivamente di leggere il documento allegato a questo messaggio!».

Ovviamente è tutto falso quanto scritto in questa e-mail e aprendo l'allegato si attiva un virus malware (un trojan) in grado di rubare i dati contenuti nel dispositivo, le password, essere in grado di vedere che cosa si digita per sottrarre codici di accesso e similari. 
Come ricordano dalla polizia postale di Pescara, diretta da Elisabetta Narciso, basta avere delle piccole accortezze per rendersi conto della non veridicità della comunicazione: prima di tutto l'Oms non invia comunicazioni singole a tutti, tanto meno tramite e-mail. In secondo luogo prima di aprire qualsiasi allegato dare un'occhiata all'indirizzo e-mail e nel caso di specie, z.olo@globomail.com, per capire come non si tratti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Sempre dalla polizia postale pescarese informano come già a inizio febbraio siano partite campagne di questo tipo con documenti contenenti malware dal Giappone e poi in Ucraina. Il nostro Paese è stato uno degli ultimi. Se qualcuno avesse aperto questi allegati malevoli deve modificare tutte le password e le impostazioni del dispositivo oltre a far eseguire un controllo per togliere tutti gli eventuali virus presenti nel dispositivo. 

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