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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Truffa del telefono ai danni di anziani, 20 colpi nel Pescarese: scoperta banda

I carabinieri di Terni hanno portato a termine l'operazione "Mai Peggio" grazie alla quale è stata sgominata un'organizzazione dedita a questo tipo di truffe capace di mettere a segno 300 colpi in nove regioni con un bottino di circa 400mila euro

«Suo figlio ha causato un incidente ed è in arresto, deve pagare una cauzione per liberarlo». In questo modo una banda di malviventi ha truffato centinaia di anziani in mezza Italia allo scopo di farsi consegnare somme di denaro facendo credere che familiari e congiunti fosse in mezzo ai guai.
Ma oggi, mercoledì 16 gennaio, i carabinieri di Terni hanno portato a termine l'operazione "Mai Peggio" grazie alla quale è stata sgominata un'organizzazione dedita a questo tipo di truffe capace di mettere a segno 300 colpi in nove regioni con un bottino di circa 400mila euro.

Tra le regioni più colpite c'è l'Abruzzo dove i colpi portati a termine sono stati ben 81. 

Studiato nei minimi dettagli il modus operandi dei malviventi che si fingevano avvocati o maresciallo dei carabinieri.: gli "esattori" sceglievano le zone dove colpire, poi arrivava la telefonata dei "centralinisti”, sempre fatta in orati mattutini quando di solito in casa ci sono solo persone anziani. 

Operazione “Mai peggio” perché questa è l’espressione che uno degli “esattori” della banda usava ogni volta che risaliva in macchina dopo avere messo a segno l’ennesimo colpo. «Ringraziava Dio per la giornata lavorativa», dice il sostituto procuratore della Repubblica di Terni, Raffaele Iannella, esclamando: Signore, mai peggio di oggi». 

L'indagine è partita nell'ottobre del 2017 e fino a dicembre del 2018 i colpi di cui si ha contezza sono in totale 300 di cui 81 in Abruzzo. La provincia più colpita è quella dell'Aquila, una ventina a Pescara, leggermente meno a Chieti e Teramo. In media il 20 per cento dei colpi è stato messo a segno a Pescara e il resto in provincia.

La base della banda era a Napoli, ma nel capoluogo partenopeo non è stato messo a segno nessun colpo per evitare che gli investigatori locali potessero agilmente risalire ai responsabili. Il bottino totale, tra denaro contante, preziosi e oro ammonta a circa 400mila euro. Dieci gli indagati, otto gli arrestati: sei in carcere e due ai domiciliari. A tutti viene contestata l’associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Si tratta di nove uomini e una donna, tutti italiani tranne un ragazzo della Costa d’Avorio, con età compresa fra i trenta e i cinquant’anni.

I carabinieri lanciano un appello: se qualcuno ritiene di essere rimasto vittima di questa banda, non si faccia scrupoli e denunci. Ricordando che nessun carabiniere arriverà mai a casa per chiedere dei soldi.

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