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Tre detenuti lavoreranno nell'ufficio anagrafe del Comune

E’ stata presentata l’intesa con la Casa Circondariale di Pescara. Si tratta di una sinergia che viene riconfermata e ampliata ad altri settori prima non contemplati

E’ stata presentata l’intesa fra il Comune e la Casa Circondariale di Pescara per l’utilizzo dei detenuti in attivita’ promosse dall’Ente comunale. Si tratta di una sinergia che viene riconfermata e ampliata ad altri settori prima non contemplati.

“La sinergia ci viene naturale con istituti che la praticano positivamente – ha detto il sindaco Marco Alessandrini – L’intesa da’ campo a quella che si chiama giustizia ripartiva: perche’ la pena deve avere una funzione rieducativa. Molto spesso questa resta lettera muta, invece percorsi simili servono a sfavorire la commissione di altri reati e ad agevolare il reinserimento di quanti hanno un conto aperto con la societa’. Vogliamo aiutare le istituzioni che operano in tal senso a costruire anche un dopo e queste intese che presentiamo oggi lo agevolano”.

Parliamo di un nuovo protocollo che ha alla base il progetto di dematerializzazione in corso presso il Comune e che impegnera’ tre detenuti. Questi ultimi si occuperanno di inserimento dati per attivita’ di digitalizzazione e archiviazione di atti e documenti, che consentira’ di eliminare tutto il cartaceo che affolla scaffali e settori comunali.

“Ringrazio per averci consentito di allargare la collaborazione fino a oggi attiva con il Comune – ha sottolineato il direttore della Casa Circondariale Franco Pettinelli – Finora avevamo al nostro attivo sulla dematerializzazione un laboratorio interno all’istituto, un progetto intramurale per un Ente pubblico; stavolta si fa all’esterno, il detenuto si mette a disposizione per ripagare il danno commesso alla societa’, esce dal carcere. Ovviamente sono opportunita’ importanti perche’ iniziamo a proiettarci in un vero discorso di reinserimento sociale e il detenuto riesce a recuperare risorse, anche economiche, per guardare al domani con altri occhi”.

In sostanza, nelle intese siglate con il Comune si prevede l’impiego di tre detenuti presso l’ufficio anagrafe dal lunedi’ al venerdi’ e anche per due rientri pomeridiani, affiancati da un tutor dell’Ente che li formera’. Il protocollo dura sei mesi, e’ sperimentale e alla fine del periodo si vedrà come continuare, magari diversificando anche l’oggetto.

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