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Cronaca Riviera Sud

Sversamenti di acqua rossa lungo la riviera sud, Pescara Mi Piace: "Dove sono i risultati delle analisi?"

L'associazione con Armando Foschi a nove giorni dai campionamenti effettuati dalla Guardia Costiera chiede di conoscere l'esito delle analisi chimiche condotte dall'Arta

A nove giorni di distanza dai campionamenti eseguiti dalla Guardia Costiera nei pressi di Fosso Vallelunga, non si conoscono ancora gli esiti delle analisi chimiche condotte dall'Arta sugli sversamenti di acqua rossa nel canale e nelle acque della riviera sud.

ACQUA ROSSA, PESCARA MI PIACE ATTACCA IL COMUNE

Armando Foschi, di Pescara Mi Piace, torna a chiedere chiarezza e trasparenza in merito alla vicenda denunciata dall'associazione riguardante gli sversamenti nei pressi del cantiere allestito da Terna. L'azienda aveva fatto sapere che si trattava di una colorazione dovuta a normali concentrazioni di metalli pesanti nell'acqua, dopo aver condotto privatamente delle analisi. Ma Foschi chiede di conoscere i risultati ufficiali dell'Arta:

Ora, a fronte del colore rosso vivo di quel liquido si sono sollevate ovviamente le preoccupazioni nostre e dei cittadini, soprattutto perché siamo a ridosso della stagione estiva e quel tratto di mare è a tutti gli effetti balneabile. Ma soprattutto ci ha sorpreso verificare la totale assenza e il completo disinteresse delle Istituzioni, a partire dall’amministrazione comunale del sindaco Alessandrini, che, a quanto pare, ancora oggi, è l’unico a Pescara a non essersi accorto che il ‘mar Rosso’ è sbarcato a Pescara, nonostante la presenza di un balneatore-Presidente del Sib-Confcommercio nella sua maggioranza di governo.

Dunque a oggi ancora non sappiamo se siano confermate le affermazioni dei responsabili di Terna, secondo cui la colorazione
rossastra sarebbe stata determinata da ‘naturali processi di ossidazione di metalli pesanti presenti nella falda’; non sappiamo di quali metalli pesanti si tratta e quali sono le quantità di tali metalli captati e sversati nel mare. Dopo nove giorni non sappiamo se, a fronte di tali sversamenti, la norma non avrebbe imposto l’adozione di altre misure di ‘contenimento’, ovvero l’immediata segnalazione
alle Autorità marittime, il blocco delle pompe e la predisposizione di misure per intercettare quelle acque impedendo che venissero sversate direttamente nel mare. Non sappiamo se sia stato violato il diritto all’informazione dei cittadini

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