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Cronaca Centro

Strada area di risulta, accolto il ricorso al Tar della Confcommercio

Ma il Comune annuncia: "Impugneremo la sentenza dinanzi al Consiglio di Stato". Per Alessandrini (Pd), "Le decisioni sul futuro della città non si impongono"

Il TAR Abruzzo ha accolto il ricorso della Confcommercio di Pescara, presentato per il tramite dell’Avv. Tenaglia, in merito ai lavori su Corso Vittorio Emanuele e sull’arteria alternativa creata nell’area di risulta. In particolare il TAR ha riconosciuto la legittimità del ricorso e ha accolto la tesi che la realizzazione della strada alternativa all’interno dell’area di risulta rientra fra le opere di modifica del Prg e quindi di competenza del Consiglio Comunale e non della Giunta Comunale. In pratica, non si trattava di semplici opere di manutenzione di un’arteria già esistente ma di una nuova strada vera e propria.

LA REAZIONE DEL COMUNE – Il Comune di Pescara annuncia che impugnera' "subito dinanzi al Consiglio di Stato la sentenza con cui il Tribunale amministrativo regionale ha accolto i ricorsi della Confcommercio e di due operatori commerciali contro l’apertura e la messa in funzione della strada sul lato mare delle aree di risulta, con la relativa rotatoria all’incrocio tra via Teramo e via Ferrari".

Il sindaco Luigi Albore Mascia e l’assessore alla Riqualificazione urbana Berardino Fiorilli dicono di "rispettare la sentenza, anche se non la condividiamo, specie se consideriamo la realtà dei fatti, ossia l’esistenza di una strada che è già entrata nel tessuto cittadino, che oggi viene ampiamente utilizzata, e che soprattutto ci ha consentito di abbattere in maniera drastica i livelli di inquinamento da polveri sottili in tutto il quadrilatero centrale".

Sulla questione interviene anche Marco Alessandrini (Pd), candidato sindaco, il quale sottolinea che il pronunciamento del Tar “è la prova che le decisioni sul futuro della città non si impongono, ma si condividono. Non deve accadere più ciò che è successo con i lavori voluti dall’amministrazione Mascia su Corso Vittorio" che, per Alessandrini, stanno "producendo i loro effetti nefasti sull’intera mobilità ed economia del centro cittadino".

I consiglieri Antonio Blasioli e Giuliano Diodati (Pd) commentano invece che si e' arrivati "all'unico risultato possibile" e quanto accaduto è la conseguenza della "arroganza di un'istituzione chiusa a riccio e del pressapochismo dei tecnici. Il Tribunale amministrativo ha chiarito che la competenza a decidere sulla viabilità dell'area di risulta è del consiglio comunale, come da noi sostenuto in questi mesi. Adesso non ci resta che augurarci che l'amministrazione comunale rinunci a proporre appelli improbabili al Consiglio di Stato e riveda il progetto di Corso Vittorio".

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