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Cronaca Montesilvano

Schiavitù, voodoo e prostituzione: condanne pesanti per la banda di Montesilvano

Mano pesante del Giudice Geremia Spiniello, presidente della Corte d'Assise del Tribunale di Chieti, nei confronti degli aguzzini. Riduzione in schiavitù, maltrattamenti, induzione e sfruttamento della prostituzione con la pratica intimidatoria del rito woodoo

Con quattro condanne e tre assoluzioni si chiude il processo alla banda di nigeriani che operava nel torbido giro della prostituzione. Connazionali fatte arrivare in Italia illegalmente e costrette ad una vita infernale, fatta di abusi, trattamenti disumani e violenze di ogni tipo. I colpevoli, tutti nigeriani, operavano tra Pescara e Montesilvano.

Riduzione in schiavitù, maltrattamenti, induzione e sfruttamento della prostituzione con la pratica intimidatoria del rito woodoo. Rispetto alla richiesta presentata dal PM Davide Mancini, è stata applicata una pena ancor più severa del previsto. 14 anni a testa per Eric Osawemwenze, 50 anni residente a Montesilvano, meglio conosciuto come Tony, Kelly "Ruby" Iyekekpolar, 35 anni senza fissa dimora e Augustine Efe Ogbonmwan, 50 anni residente anch'egli a Montesilvano.

SGOMINATA BANDA DI AGUZZINI

Un anno in meno per l'altro componente Happy Noweodia, 36 anni, residente a Pescara. I quattro dovranno anche sostenere le spese processuali e di mantenimento in carcere, oltre all'interdizione dai pubblici uffici. Assoluzione per Steffina Owaeghianye, 41 anni e Juliet Osawemwenze di 30 anni e Maria Opiah Ogbanmwan, 36 anni, in un primo momento considerate in gergo le "maman", ovvero le protettrici che reclutavano le sventurate vittime.

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