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Cronaca

Per anni ha incassato buoni postali dei clienti: arrestata a Pescara

Un'impiegata di 63 anni delle Poste Italiane, M.G, residente a Chieti ma da anni a Pescara, è stata arrestata dalla Polizia Postale di Pescara con l'accusa di truffa ai danni delle Poste. Utilizzando alcuni stratagemmi, infatti, è riuscita ad incassare buoni fruttiferi di ignari clienti per decine di migliaia di euro

polizapoOperazione "Fantasma": questo il nome dell'indagine avviata dalla Polizia Postale di Pescara, in collaborazione con il Fraud Management delle Poste Italiane, che ha permesso di smascherare una grossa truffa messa in atto da parte di una impiegata  delle Poste Centrali di Corso Vittorio Emanuele.

La donna, infatti, aveva ideato un sistema minuzioso in grado di farle intascare decine di migliaia di euro tramite l'utilizzo di buoni fruttiferi postali di ignari clienti delle Poste, utilizzando conti correnti e libretti "fantasma".

L'indagine parte a seguito della denuncia di un cliente che, nel mese di settembre, si presentava presso l'Ufficio Postale chiedendo di riscuotere un buono fruttifero da 2.500 circa. Alle Poste, però, l'uomo scopre che in realtà il buono è stato già incassato.

Da qui partono le indagini del Fraud Management delle Poste, che si rivolge direttamente alla Polizia Postale segnalando delle irregolarità presso l'ufficio postale in questione.

A seguito di una lunga e complessa attività d'indagine degli uomini diretti dal Dott. Sorgonà, fatta di intercettazioni ambientali e telefoniche, pedinamenti e monitoraggi dei terminali in uso nell'Ufficio, gli agenti restringono la cerchia dei sospettati a pochi dipendenti.

Le indagini, in particolare, avvengono anche grazie all'utilizzo di un software appositamente creato dalla Polizia Postale, in grado di effettuare delle statistiche fra le presenze dei singoli dipendenti e le operazioni riguardanti buoni fruttiferi.

La donna, però, era molto furba: conoscendo perfettamente il sistema contabile delle poste, compiva le operazioni illecite quando i saldi contabili mensili erano stati chiusi, tramite operazioni e versamenti on line, in modo da non creare ammanchi nel bilancio del denaro contante dell'ufficio.

Non solo, temendo che qualcuno avesse potuto avviare delle indagini, utilizzava alcuni stratagemmi per depistare gli inquirenti, utilizzando ad esempio i terminali utilizzati dai colleghi, recandosi in ufficio anche quando era in malattia con banali scuse, ed addirittura rubando i dati di accesso degli altri impiegati. In alcuni casi, ha anche ingannato dei medici per farsi fare falsi certificati.

I dati elaborati dalla Polizia, però, concentrano i sospetti sull'indagata. Per questo vengono disposte a suo carico quattro perquisizioni, che portano al sequestro di 2 conti correnti postali, 3 libretti postali, 9 buoni postali fruttiferi e 3 assegni del valore complessivo di 112 mila euro.

In realtà, Poste Italiane ha stimato un ammanco totale di 750.000 euro con 94 buoni fruttiferi incassati all'insaputa dei clienti.

Proprio in merito alla posizione dei clienti coinvolti nella truffa, Poste Italiane, con il dott. Lattanzio, ha fatto sapere che tutti i clienti sono stati prontamente rimborsati, e che quindi non c'è stato alcun danno economico effettivo per l'utenza.

Gli arresti domiciliari sono stati richiesti dal Pm D'Agostino, e disposti dal GIP De Matteis.

L'arrestata, per ora, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.



AGGIORNATO ALLE ORE 13,15 DEL 9 FEBBRAIO 2010



Aveva accumulato un discreto gruzzolo di denaro durante gli anni di lavoro come impiegata delle Poste.

Peccato però che lo abbia fatto con i soldi di molti clienti ai quali truccava i conti correnti in modo da versare denaro su dei conti propri.

Per questo, una dipendente pescarese delle poste, di 63 anni, è stata arrestata dalla Polizia.

Ulteriori dettagli verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa da parte della Polizia Postale.
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