rotate-mobile
Cronaca

Inchiesta su Rigopiano, udienza preliminare rinviata al 27 settembre: protestano i familiari

Il rinvio si rende necessario, come rileva l'AdnKronos, per valutare le costituzioni di parte civile e per consentire ai difensori degli imputati di interloquire sulle costituzioni di parte civile

È stata rinviata al prossimo 27 settembre l'udienza preliminare per l'inchiesta relativa alla tragedia di Rigopiano che si è tenuta questa mattina, martedì 16 luglio, al tribunale di Pescara.
Il rinvio si rende necessario, come rileva l'AdnKronos, per valutare le costituzioni di parte civile e per consentire ai difensori degli imputati di interloquire sulle costituzioni di parte civile.

Momenti di tensione si sono registrati nell'aula 1di palazzo di giustizia, quando il giudice ha chiesto un parere alle parti per decidere una nuova data, compatibilmente agli impegni di tutti e, mentre le date slittavano, Giampaolo Matrone, uno dei familieri delle vitime, è intervenuto alzando la voce: «Sono due anni e mezzo che aspettiamo. Che sia il prima possibile».

Sono circa centodieci le costituzioni di parte civile che le difese degli imputati dovranno valutare il 27 settembre prossimo, giorno in cui è stata rinviata l'udienza e si dichiarerà aperta l'istruttoria. Oltre alle 105 già individuate dalla Procura e alle 9 dei superstiti parti offese, si sono costituite anche associazioni di consumatori come Cittadinanzattiva, l'Inail e Codacons.

LE PAROLE DEI FAMILIARI

«Sotto la neve ho perso la mia unica figlia, Jessica. Aveva 24 anni, era andata all'hotel Rigopiano insieme al fidanzato Marco, 25 anni pure lui figlio unico. Erano 9 anni che stavano insieme ed erano andati lì solo un giorno per festeggiare l'anniversario, proprio come avevano fatto anche l'anno precedente». Lo racconta all'Adnkronos Mario Tinari, papà di una delle 29 persone morte nella valanga che il 18 gennaio 2017 travolse l'albergo a Farindola, in provincia di Pescara. «La giustizia vera sarebbe che mia figlia e le altre vittime tornassero - continua - ma visto che non è possibile almeno che paghi chi ha sbagliato, che venga rimosso dal proprio incarico perché ha dimostrato una incapacità totale. Sia da monito, la vera giustizia, per chi un giorno prenderà il posto dei responsabili».

«Iniziamo un percorso lungo, abbiamo in questi due anni e mezzo commemorato, ci siamo riuniti, abbiamo pianto, letto tutti gli atti e siamo combattivi. Speriamo che questa sia la verità che ci porti poi alla giustizia. Da oggi inizia il vero percorso giudiziario, fino a ieri è stato solo commemorativo. Ora arriva il momento di attaccare». Così all'Adnkronos Gianluca Tanda, fratello di Marco, 25 anni, tra le vittime insieme alla fidanzata Jessica, di 24, nell'hotel Rigopiano travolto dalla valanga il 18 gennaio 2017.

«Sono qui, ci voglio stare. Ma non ci credo. Spero di ricredermi, ma siamo in Italia e si sa come vanno queste cose. Io sono qui, seguirò sempre le udienze ma poi? Giustizia per cosa? Mia figlia non torna più». Dice all'Adnkronos Cristina, mamma di Luana Biferi, morta a 30 anni nell'Hotel Rigopiano dove lavorava in cucina.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Inchiesta su Rigopiano, udienza preliminare rinviata al 27 settembre: protestano i familiari

IlPescara è in caricamento